Il Bonus Anziani e l’Indennità di Accompagnamento sono due misure di sostegno che giocano un ruolo cruciale nel sistema di welfare italiano, soprattutto per le persone anziane e non autosufficienti. Tuttavia, con l’introduzione della riforma della prestazione universale per le persone anziane, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, ci sono ancora incertezze su come le due misure interagiranno tra loro. In particolare, molti si chiedono se sarà possibile beneficiare di entrambe senza perdere il diritto a una delle due.

Riforma della prestazione universale: cosa cambia?
La riforma, parte di un piano più ampio di miglioramento delle condizioni di vita per le persone anziane, mira a garantire una distribuzione più rapida delle risorse, con l’obiettivo di rendere più sostenibile e inclusivo il sistema di assistenza. Il Bonus Anziani è stato pensato come un’integrazione all’Indennità di Accompagnamento, ma ci sono alcune condizioni da soddisfare per poter ottenere entrambi i contributi.

Bonus Anziani e Indennità di Accompagnamento: un confronto
Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, le persone non autosufficienti con più di 80 anni potranno percepire sia il Bonus Anziani che l’Indennità di Accompagnamento. L’indennità attuale è pari a 531,76 euro al mese, mentre la nuova prestazione universale per gli anziani sarà di 850 euro mensili. Se si soddisfano i requisiti, l’importo complessivo potrà quindi arrivare a 1.381,76 euro al mese.

Requisiti per l’accesso al Bonus Anziani
L’accesso al Bonus Anziani e all’Indennità di Accompagnamento si basa su requisiti ben specifici:

Requisiti sanitari e reddituali per il Bonus Anziani: La commissione medica ASL–INPS dovrà accertare lo stato di salute e la necessità di assistenza della persona richiedente. Tuttavia, per accedere al bonus, il reddito non deve superare i 6.000 euro annui.
Requisiti per l’Indennità di Accompagnamento: Anche in questo caso, la commissione medica deve verificare lo stato di non autosufficienza, come l’impossibilità di camminare o di svolgere attività quotidiane senza aiuto. A differenza del Bonus Anziani, però, questa indennità non è legata al reddito.
Importo per gli invalidi al 100% nel 2025
A partire dal 2025, l’Indennità di Accompagnamento subirà una rivalutazione economica. L’importo resterà a 531,76 euro mensili, per un totale di 12 mensilità all’anno. Se il beneficiario rientra nei requisiti di reddito per il Bonus Anziani, l’importo finale aumenterà fino a 1.381,76 euro al mese, sommando le due prestazioni.

Quando l’INPS sospende l’Indennità di Accompagnamento?
Attualmente, l’INPS può sospendere l’erogazione dell’Indennità di Accompagnamento in caso di ricovero prolungato a carico dello Stato per più di 29 giorni. Questa regola potrebbe essere modificata con l’introduzione della prestazione universale, che prevede una riorganizzazione delle misure assistenziali per semplificare l’accesso ai contributi e ridurre i tempi di attesa.

Verso una semplificazione del sistema di assistenza
L’obiettivo della riforma è di creare un sistema più efficiente e personalizzato, che risponda rapidamente alle esigenze degli anziani. Il governo punta a semplificare le procedure e garantire l’erogazione tempestiva delle risorse, in modo da supportare al meglio una fascia di popolazione che necessita di assistenza costante.