L’Assegno di Inclusione (ADI), introdotto a gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, rappresenta una misura fondamentale per molte famiglie vicine alla soglia della povertà. Tuttavia, nonostante la sua durata predefinita di 18 mesi, l’importo del sussidio può variare da un mese all’altro. Questo perché l’ammontare erogato è legato ai requisiti dei componenti del nucleo familiare, che possono cambiare durante il periodo di fruizione del beneficio.

Le Variazioni dell’Importo dell’ADI
Il motivo per cui l’importo dell’Assegno di Inclusione può diminuire o, in alcuni casi, aumentare, è da ricondurre ai requisiti specifici che le famiglie devono soddisfare. Questi requisiti non sono valutati solo al momento della presentazione della domanda, ma vengono monitorati costantemente durante l’erogazione del sussidio.

Ad esempio, un cambiamento significativo all’interno del nucleo familiare, come il raggiungimento della maggiore età di un componente, può comportare una riduzione del sussidio. L’INPS, infatti, adegua automaticamente l’importo in base alla nuova composizione familiare e ai parametri di idoneità.

Requisiti per l’Assegno di Inclusione
L’Assegno di Inclusione è riservato a determinati componenti del nucleo familiare, ovvero coloro che si trovano in situazioni di fragilità e non sono considerati occupabili. Questi includono:

Soggetti over 60.
Minorenni.
Disabili o persone con carichi di cura (ad esempio, figli molto piccoli).
Soggetti presi in carico dai servizi sociali.
Invece, i membri della famiglia compresi tra i 18 e i 59 anni, che non rientrano nelle categorie sopra elencate, sono considerati occupabili e quindi non hanno diritto al sussidio.

Un Esempio di Riduzione del Sussidio
Un esempio pratico può aiutare a comprendere meglio il meccanismo. Supponiamo che una famiglia composta da:

Un padre di 61 anni,
Una madre di 48 anni (occupabile e quindi esclusa dal calcolo del sussidio),
Un figlio che fino al 30 settembre era minorenne.
Fino a quel momento, la famiglia ha percepito un assegno mensile di 575 euro, basato sulla scala di equivalenza: 500 euro moltiplicati per 1,15, calcolati in base al padre over 60 e al figlio minorenne.

Tuttavia, con il compimento del 18° anno di età del figlio, la famiglia non può più includerlo tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione, riducendo così il valore del sussidio a 500 euro al mese. Questo taglio avviene automaticamente, senza che la famiglia possa intervenire.

Le Regole per la Scala di Equivalenza
L’Assegno di Inclusione è calcolato utilizzando una scala di equivalenza, che varia in base alla composizione del nucleo familiare. Ad esempio:

Il primo beneficiario del nucleo ha un coefficiente di 1.
Si aggiunge 0,4 per ogni altro componente over 60.
0,5 per ogni disabile o minorenne (fino a un massimo di due minorenni).
0,1 per ogni minorenne a partire dal terzo.
Questo meccanismo permette di adeguare l’importo del sussidio in base alla condizione di ciascun membro della famiglia.

Quando l’importo dell’ADI si Riduce
Uno dei casi più comuni di riduzione dell’importo dell’Assegno di Inclusione è il passaggio di un componente del nucleo familiare da minorenne a maggiorenne, come nell’esempio riportato. Ma esistono altri eventi che possono influenzare l’importo del sussidio, come l’eventuale superamento dei requisiti di fragilità o disabilità, o l’uscita di un componente dal nucleo familiare.

L’Assegno di Inclusione è una misura fondamentale per il sostegno delle famiglie in difficoltà, ma il suo importo può variare nel tempo a seconda dei cambiamenti all’interno del nucleo familiare e dei requisiti che ne regolano l’erogazione. È importante che le famiglie siano consapevoli di queste dinamiche e monitorino costantemente la propria situazione per evitare sorprese riguardanti l’importo del sussidio.