Una seduta del Consiglio Comunale di Pomigliano d’Arco, che avrebbe dovuto affrontare due temi centrali per la città – l’approvazione della convenzione per la gestione dei rifiuti e lo stato di attuazione delle linee di mandato dell’amministrazione guidata da Raffaele Russo – è degenerata in una vera e propria bagarre. L’incontro, che sembrava destinato a svilupparsi in modo ordinato, ha invece visto tensioni crescenti tra maggioranza e opposizione, culminando in espulsioni e l’intervento delle forze dell’ordine.

Gestione rifiuti e tensioni in aula
Uno dei punti principali all’ordine del giorno era la convenzione che permette all’Enam, azienda partecipata del Comune, di continuare a gestire il servizio di raccolta rifiuti in modalità “in house”. Un tema strategico per la città, considerata l’importanza della gestione efficiente dei rifiuti e la necessità di garantire la continuità di questo servizio.

Tuttavia, la discussione si è rapidamente accesa. Secondo la maggioranza, la situazione è degenerata a causa del “comportamento scomposto” dei consiglieri comunali dell’opposizione. Questi ultimi avrebbero interrotto il consigliere Giuseppe Capone e il sindaco Raffaele Russo durante i loro interventi, alzando i toni e creando un clima di tensione crescente.

La versione dell’opposizione
Di tutt’altro parere è la minoranza, che ha fornito una versione diametralmente opposta dei fatti. Secondo i consiglieri di opposizione, tutto è iniziato quando uno di loro ha chiesto chiarimenti su una presunta offesa ricevuta. A seguito di questa richiesta, il presidente del Consiglio, Pasquale Caiazzo, avrebbe espulso uno dei consiglieri dell’opposizione. L’episodio ha portato a momenti di alta tensione, con il consigliere espulso che, secondo il racconto della minoranza, sarebbe persino spintonato fuori dall’aula dal comandante della Polizia municipale, Emiliano Nacar.

In solidarietà al collega espulso, gli altri due consiglieri di opposizione hanno lasciato l’aula, dichiarando di essersi sentiti offesi dalla mancata scusa del presidente del Consiglio.

Intervento dei Carabinieri
Il clima, ormai incandescente, ha richiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Castello di Cisterna, chiamati a riportare la calma in una seduta che avrebbe dovuto occuparsi di temi cruciali per la città, ma che si è trasformata in un confronto acceso tra le forze politiche.

Le conseguenze della tensione politica
La seduta, che aveva l’obiettivo di discutere questioni fondamentali per la gestione della città e la trasparenza amministrativa, si è conclusa con uno strappo evidente tra maggioranza e opposizione. Questo episodio potrebbe avere ripercussioni sui prossimi incontri consiliari, alimentando una polarizzazione già evidente tra le due fazioni.