L’inaugurazione di Radio Pride ha avuto un forte valore simbolico, sia per la sua missione sociale che per la scelta del luogo: l’ex covo della camorra di via Cimaglia, ora trasformato in Officina Cimaglia, un centro dedicato all’aggregazione e all’inclusione. L’evento si è aperto con un minuto di silenzio in memoria dello studente tragicamente scomparso dopo essere precipitato da una finestra dell’istituto Pantaleo, aggiungendo una nota di solennità all’inaugurazione.

Radio Pride si propone come una piattaforma di ascolto e confronto per dare voce a coloro che spesso si sentono emarginati. Come spiegato da Danilo Di Leo, presidente di Pride Vesuvio, la radio sarà un punto di riferimento per le persone isolate, promuovendo dialogo e inclusione. Alla cerimonia erano presenti figure istituzionali come il sindaco di Torre del Greco Luigi Mennella, insieme ad autorità impegnate nella lotta alla criminalità organizzata e nella promozione della legalità, tra cui Daniela Lombardi, dirigente dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, e Mario Morcone e Antonio De Iesu, assessori alla Legalità di Regione e Comune di Napoli.

Tra i partecipanti figuravano anche rappresentanti di varie associazioni, tra cui Arcigay Napoli, Libera, Cgil, e Radio Masaniello, sottolineando l’ampio sostegno ricevuto dall’iniziativa. Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli e portavoce del Vesuvio Pride, ha espresso grande orgoglio per la nascita di una testata giornalistica queer in un bene confiscato alla camorra, definendola un simbolo di speranza e futuro per la città.

Questa nuova realtà giornalistica, con un focus sulle tematiche LGBTQ+, rappresenta un passo significativo nella costruzione di una società più inclusiva, segnalando la volontà di Torre del Greco di abbracciare il cambiamento e superare le ombre del passato.