Il caso che ha scosso la comunità di Afragola ha visto un nuovo sviluppo: i due sacerdoti della Basilica di Sant’Antonio, arrestati lo scorso 1 agosto con accuse di violenza sessuale e rapina aggravata, sono stati scarcerati dal Tribunale del Riesame. Don Domenico Silvestro, 52 anni, e padre Nicola Gildi, 56 anni, francescano del convento di Piedimonte Matese, erano stati arrestati a seguito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli Nord.

Le accuse di abusi e la rapina
L’inchiesta ha rivelato dettagli agghiaccianti. Padre Gildi è stato accusato anche di rapina aggravata in concorso. Secondo le indagini, avrebbe ingaggiato alcuni criminali tramite un imprenditore per rubare un telefono cellulare contenente prove compromettenti, inclusi messaggi, chat e video che testimoniavano incontri a sfondo sessuale. La vicenda ha visto coinvolte persone vulnerabili, sfruttate dai due religiosi, le quali hanno poi denunciato non solo gli abusi, ma anche la rapina.

I rapinatori, armati di mazza da baseball e coltello, avrebbero fatto irruzione nella casa delle vittime, minacciando di ucciderle se non avessero consegnato il cellulare. Uno dei telefoni, tuttavia, non fu rubato e venne successivamente recuperato dagli inquirenti, che estrassero materiale pornografico inequivocabile.

Denunce e testimonianze shock
Le vittime hanno raccontato nei dettagli le violenze subite. Le testimonianze raccolte descrivono un sistema di ricatto in cui i due religiosi organizzavano rapporti sessuali di gruppo tramite app come Tinder e Ciao Amigos. Le vittime, in difficoltà economiche, erano costrette a partecipare agli incontri sessuali sotto minaccia di non ricevere più aiuti da parte dei sacerdoti. I ragazzi coinvolti venivano anche pagati con somme di circa 50 euro.

L’arresto e la scarcerazione
L’arresto dei due frati era avvenuto a seguito di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Aversa, eseguita dai Carabinieri. Tuttavia, il Tribunale del Riesame ha recentemente annullato l’ordinanza cautelare, permettendo a don Domenico Silvestro di tornare completamente in libertà, mentre padre Nicola Gildi resta agli arresti domiciliari.

Il caso ha generato enorme scalpore durante l’estate, con la comunità locale ancora scioccata dagli eventi. Le indagini, tuttavia, proseguono, e si attendono ulteriori sviluppi per fare chiarezza su questa grave vicenda.