La situazione di crisi idrica che affligge l’Irpinia e una vasta area del Sannio da oltre due settimane sta rapidamente evolvendo, con prospettive preoccupanti per i mesi estivi. I dati elaborati dagli uffici dell’Alto Calore mettono in luce una serie di criticità legate al diminuito apporto idrico dalle sorgenti principali, aggravato da un deficit pluviometrico significativo rispetto alla media degli anni precedenti.
Attuale stato delle fonti di approvvigionamento
Le analisi condotte evidenziano una drastica riduzione delle portate idriche, particolarmente evidente nelle sorgenti alte del fiume Calore, nel territorio di Montella. A titolo di esempio, il deficit registrato rispetto alla media degli ultimi 12 anni è del -42,6% ad aprile e del -44,6% a maggio di quest’anno. Questi dati indicano un calo progressivo delle risorse disponibili, mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico per le comunità locali.
Riduzione delle precipitazioni
La carenza di piogge è un altro elemento critico nella gestione della crisi idrica attuale. Le stazioni pluviometriche gestite dalla Regione Campania hanno registrato un deficit accumulato pari al -12% rispetto alla media dei 15 anni precedenti, principalmente a causa della scarsità di pioggia nei mesi chiave come gennaio, marzo, aprile e maggio. Anche se ci sono stati surplus di pioggia in novembre e febbraio, non sono stati sufficienti a compensare il resto dell’anno.
Proiezioni per i mesi estivi e oltre
Secondo il monitoraggio dell’Alto Calore, le prospettive per i mesi a venire sono allarmanti. Le stime indicano che la portata delle sorgenti potrebbe ridursi drasticamente da giugno fino ad ottobre:
Sorgente Candraloni a Montella: da 65 litri al secondo (media maggio 2024) a previsioni di 39,1 litri al secondo (media giugno), 23,2 (luglio), 13,7 (agosto), 8,3 (settembre) e 4,9 (ottobre).
Gruppo Acellica a Montella: da 107 litri al secondo (media giugno 2024) a previsioni di 75,5 litri al secondo (luglio), 53,2 (agosto), 38 (settembre) e 26,8 (ottobre).
Gruppo Scorzella a Montella: da 63 litri al secondo (media giugno 2024) a previsioni di 43,7 litri al secondo (luglio), 30,2 (agosto), 21,2 (settembre) e 14,7 (ottobre).
Questi dati dimostrano un netto peggioramento delle condizioni idriche rispetto agli anni precedenti, rendendo cruciale l’implementazione di interventi urgenti e mirati per mitigare gli effetti della crisi. Senza un piano d’azione efficace, le comunità locali rischiano di affrontare gravi disagi e restrizioni sull’uso dell’acqua già verso la fine di luglio.