All’ombra della chiesa madre di Santa Maria della Speranza, un nuovo blitz della polizia ha rivelato l’esistenza di un’ennesima casa di prostituzione. L’appartamento, situato al terzo piano di una palazzina al civico 3 di via Cavalcanti, era diventato un punto di riferimento per i “clienti” in cerca di incontri sessuali a pagamento. L’operazione è stata condotta dagli agenti del locale Commissariato della polizia di Stato, sotto la guida del vicequestore Giuseppe Fedele. Gli agenti sono intervenuti a seguito delle segnalazioni dei vicini, preoccupati dal continuo andirivieni di persone nell’appartamento. Le denunce hanno portato alla scoperta di una vera e propria “casa chiusa” in cui operavano tre persone: due donne e un transessuale.

Una delle donne, una dominicana di 37 anni, risulta residente a Marotta di Mandulfo, nella provincia di Pesaro e Urbino, mentre l’altra, una cubana di 43 anni, è residente a Parma. Il transessuale, di 23 anni, proviene anch’egli dalla Repubblica Dominicana. Tutti e tre sono stati denunciati ai sensi della legge Merlin, che vieta l’esercizio della prostituzione organizzata, e l’appartamento è stato posto sotto sequestro.

Il blitz è avvenuto ieri mattina, quando gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento trovando i tre individui impegnati nelle loro attività. Gli agenti li hanno esortati a indossare abiti consoni prima di procedere alla perquisizione dell’alloggio. Durante la perquisizione, è stato rinvenuto un impressionante quantitativo di anticoncezionali, tra cui profilattici e altri materiali legati all’attività di prostituzione.

L’intervento della polizia è stato accolto con sollievo dai residenti della zona, che da tempo avevano notato movimenti sospetti nell’appartamento. Il suono delle campane della vicina chiesa, che talvolta interrompeva gli incontri hot, non era riuscito a frenare l’andirivieni nella casa popolata dai clienti.