Il mondo del giornalismo italiano piange la scomparsa di Franco Di Mare, un gigante della cronaca e dell’informazione morto oggi dopo la malattia di cui aveva parlato di recente in tv. Nato nel 1955, Di Mare ha dedicato la sua intera carriera alla Rai, dove ha lavorato come inviato e direttore di rete, partendo dai primi esordi nella sua amata Napoli. Franco Di Mare è deceduto a causa di un tumore ai polmoni, diagnosticato come mesotelioma, una malattia aggressiva legata all’esposizione all’amianto.

Poche settimane fa, durante un’intervista toccante a «Che tempo che fa» sul Nove, Di Mare aveva condiviso pubblicamente le difficoltà della sua malattia e il suo stato di salute precario. In collegamento da casa, assistito da un respiratore, aveva dichiarato: «Ho avuto una vita bellissima e le memorie che ho sono piene di vita. Mi dispiace di scoprirlo adesso, ma non è troppo tardi il mio arbitro non ha fischiato ancora». Queste parole rivelano l’animo combattivo e il profondo ottimismo che ha caratterizzato tutta la sua esistenza.

Durante la stessa intervista, Di Mare ha lanciato un duro attacco alla Rai, lamentando l’assenza di sostegno umano e professionale da parte dell’azienda per cui aveva lavorato una vita intera: «Tutta la Rai, tutti i gruppi dirigenti sono scomparsi. Capisco che ci siano ragioni sindacali e legali, io chiedevo lo stato di servizio, l’elenco dei posti dove sono stato per sapere cosa si potrebbe fare. Non riesco a capire l’assenza sul piano umano, persone a cui davo del tu che si sono negate al telefono. Trovo un solo aggettivo: è ripugnante».

Nonostante la malattia, Franco Di Mare ha vissuto momenti di grande gioia e soddisfazione personale fino alla fine ed oggi è morto ma come riferì non ha nulla di cui rimpiangere. Recentemente aveva coronato il sogno di sposare la sua compagna, Giulia Berdini, con cui aveva condiviso le fasi più difficili della sua malattia: «La donna che ha avuto la forza di sopportarmi, perfino quando non mi sopportavo neppure io» aveva detto con un sorriso durante una delle sue ultime apparizioni pubbliche.

La carriera di Franco Di Mare è segnata da numerose esperienze sul campo come inviato di guerra. Ha seguito conflitti e crisi internazionali in luoghi come Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda e nelle due guerre del Golfo. Uno dei momenti più significativi della sua carriera è il reportage da Sarajevo nel 1992, durante l’assedio, dove finì esposto all’amianto presente nelle strade devastate dalla guerra. Questa esposizione è stata successivamente riconosciuta come la causa del mesotelioma che lo ha portato alla morte.