Il rione Moscarella a Castellammare di Stabia il quartier generale di un’organizzazione criminale di camorra dedita all’estorsione, un nuovo clan che ha seminato terrore tra commercianti e imprenditori della zona e dei comuni limitrofi. Gli ordini per schiacciare sotto il tacco del pizzo arrivavano persino dal carcere, dove alcuni membri dell’organizzazione erano detenuti. Nel mirino dell’organizzazione c’era anche il prestigioso Grand Hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, noto come “Il castello delle cerimonie”. Tuttavia, la polizia e la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli hanno inflitto un duro colpo al clan, decapitandolo e dimezzandone le fila con l’emissione di undici misure cautelari.

Arresto in carcere per Michele Onorato, 60 anni, ritenuto a capo del clan del rione Moscarella, e per il figlio Silverio, 34enne. Carcere anche per Carmela Zurlo 57enne, moglie di Michele Onorato, ritenuta la cassiera dell’organizzazione guidata dal marito. Carcerw anche per Salvatore Scotognella, 28 anni, Pasquale Palma, 48 anni, Renato Avitabile, 22 anni, Luciano Polito, 39 anni, Giuseppina Concilio, 59 anni, Michele Santarpia, 42 anni. Ai domiciliari anche Maria Onorato, 36 anni, figlia di Michele e della Zurlo. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ogni mattina per Sabato Polese, 75enne di Sant’Antonio Abate.

Tra i presunti affiliati al nuovo clan di camorra, per la prima volta è contestata l’associazione mafiosa, accanto ad altri reati quali lo spaccio di stupefacenti, il possesso di armi e, ovviamente, l’estorsione. L’organizzazione era guidata dalla famiglia Onorato, e diverse misure cautelari hanno colpito membri dello stesso nucleo familiare, compreso l’aspirante boss Michele Onorato, che impartiva gli ordini direttamente dal carcere di Frosinone.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, in collaborazione con altre unità operative, hanno permesso di delineare le nuove dinamiche camorristiche e di individuare i responsabili di questo regime di terrore. Tra gli arrestati figurano anche la moglie di Michele Onorato, che gestiva la cassa del clan, e vari luogotenenti.