L’attesa per il tanto discusso bonus da 200 euro si è trasformata in un’amara sorpresa per molti, che lo definiscono ora come una forma di propaganda piuttosto che un reale beneficio. L bonus, originariamente atteso come un sostegno economico per i lavoratori, si è rivelato essere, in realtà, una versione rivisitata del taglio del cuneo fiscale previsto dalla legge di Bilancio 2024.

Nel dettaglio, l’importo accreditato con il cedolino di dicembre 2023 ha chiuso con la vecchia versione del bonus, deludendo le aspettative di chi sperava in un aiuto più consistente. Il termine “bonus” è ora utilizzato più come una denominazione tradizionale che riflette la realtà del taglio del cuneo fiscale, portando molti a criticare l’iniziativa come una forma di comunicazione ingannevole.

La distribuzione del bonus 200 euro versione 2024 avverrà su base mensile, da gennaio a dicembre 2024, con la prima tranche che sarà pagata con il cedolino di gennaio. Tuttavia, la novità principale è che questo beneficio non riguarderà tutti i redditi, ma solo alcune fasce di reddito specifiche.

Ecco le fasce di reddito e i relativi importi netti del bonus 200 euro versione 2024:

10 euro netti fino a 15.000 euro di reddito;
11 euro netti fino a 20.000 euro di reddito;
14 euro netti fino a 25.000 euro di reddito;
15,3 euro netti fino a 30.000 euro di reddito;
16,4 euro netti fino a 35.000 euro di reddito.
È importante notare che, a differenza del bonus estivo della scorsa estate, questa volta l’importo è stato distribuito su 12 mesi anziché essere erogato in un’unica soluzione.

Nel frattempo, i docenti e il personale ATA possono già verificare gli importi del cedolino del mese di agosto nell’area riservata NoiPA, permettendo loro di quantificare la prima tranche del bonus 200 euro accreditato.