È un gesto di profonda inclusione e apertura quello compiuto dal parroco di Capocastello, don Vitaliano della Sala, nel creare il presepe nella chiesa di San Pietro e Paolo. Ancora una volta, il presepe non è solo un’espressione di fede, ma diventa un veicolo per messaggi di inclusione e diritti delle famiglie Arcobaleno. Quest’anno, la scelta di posizionare due mamme accanto al Bambino Gesù è un simbolo di vicinanza e sostegno nei confronti delle persone della comunità LGBT. Il gesto vuole essere un chiaro messaggio contro l’esclusione e le discriminazioni, ribadendo l’importanza di abbracciare la diversità e combattere pregiudizi.

Don Vitaliano ha spiegato che il presepe vuole rappresentare la lunga storia di sofferenza e discriminazione affrontata da diverse comunità nel corso del tempo. Il posizionamento delle due mamme e di un angelo accanto al Bambino Gesù simboleggia la lotta contro il disprezzo e la condanna ingiustificata che alcune comunità LGBT hanno subito, a volte anche da parte di settori della Chiesa cattolica.

La sua dichiarazione riguardante la “pennellata di tenebre” dipinta dalla condanna senza un confronto serio e aperto riflette l’importanza di un dialogo aperto e rispettoso, mettendo in luce il bisogno di un approccio più inclusivo e comprensivo verso le persone LGBT.