Una sentenza di 16 anni e 5 mesi di reclusione è emessa dal Tribunale di Monza nei confronti di Tiziana Morandi, 48 anni, nota come la “mantide della Brianza”, accusata di aver raggirato, narcotizzato e derubato almeno nove uomini. Questa sentenza segna un passo significativo nel processo contro la donna, che è attualmente detenuta nel carcere di San Vittore dal 2022. Secondo il suo avvocato Angelo Leone, la signora Morandi potrebbe non essere in grado di sostenere il giudizio, indicando l’intenzione di presentare un ricorso in Appello. L’accusa la dipinge come fredda, calcolatrice e spietata, mentre la difesa sostiene che la donna soffra di disturbi psichici che ne limitano la capacità di affrontare il processo.

Durante il processo di primo grado, l’accusa ha delineato il modus operandi della donna. Tiziana Morandi contattava uomini, preferibilmente anziani, tramite Facebook, offrendo appuntamenti sotto falso pretesto di fornire massaggi. Successivamente, li narcotizzava utilizzando benzodiazepine aggiunte alle loro bevande, per poi derubarli di orologi, denaro e carte di credito. Nove uomini sono coinvolti in questa rete, inclusa la vittima più giovane, un 27enne di Avellino, e il più anziano, un 83enne lombardo.

La testimonianza chiave nel processo è stata fornita dal suo ex fidanzato, il quale credeva che Morandi fosse una neuropsichiatra infantile. Uno degli uomini narcotizzati durante uno dei presunti “trattamenti” ha dovuto essere riportato a casa dall’ex fidanzato della donna, poiché si trovava in uno stato di incapacità totale di guidare.

La difesa di Morandi ha respinto le accuse sostenendo che gli uomini coinvolte volessero “qualcosa di più”, citando documentazione a supporto di questa tesi. L’avvocato ha anche evidenziato la necessità di una perizia psichiatrica, in quanto sostiene che la signora potrebbe essere incapace di intendere e volere, oltre a non essere in grado di sostenere un processo, a causa di problemi di salute.

Angelo Leone, l’avvocato della difesa, ha ribadito che la salute di Morandi è incompatibile con la detenzione, citando dichiarazioni mediche da San Vittore. Al momento, si attendono le motivazioni della sentenza, che saranno decisive per ulteriori sviluppi nel caso.