Nella città costiera di Castellammare di Stabia, il passato torna a far parlare di sé con l’arresto di un sospettato mandante legato al brutale duplice omicidio avvenuto nel 2004. L’uomo, ritenuto coinvolto nella faida tra i clan D’Alessandro e gli scissionisti del gruppo Omobono-Scarpa, è raggiunto da un mandato d’arresto emesso dal gip di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia partenopea. Giuseppe Zincone e Massimo Del Gaudio, le vittime dell’agguato del 18 ottobre 2004, rimasero assassinati nei vicoli del centro antico di Castellammare di Stabia. Quella tragica notte, la faida tra i clan D’Alessandro e i rivali Omobono-Scarpa aveva raggiunto il culmine della violenza.
In particolare, l’agguato aveva come obiettivo principale Giuseppe Zincone, che viaggiava in sella a uno scooter con il suo cognato, Massimo Del Gaudio. Quest’ultimo, pur essendo un semplice operaio di un’impresa che collaborava con Fincantieri, si ritrovò suo malgrado coinvolto in un conflitto che non aveva alcuna connessione con la malavita organizzata. La sua morte, insieme a quella di Zincone, scosse la comunità di Castellammare di Stabia e mise in luce la brutalità delle faide camorristiche.
L’inchiesta sul duplice omicidio è stata riaperta nel giugno scorso, grazie alle rivelazioni di due collaboratori di giustizia. Questi testimoni hanno indicato il sospettato ora sotto custodia come il mandante di quegli omicidi e uno degli esponenti di spicco del clan D’Alessandro. Le nuove prove emerse hanno permesso alle autorità di emettere un mandato di arresto nei confronti dell’indagato.





