Un aumento significativo della bolletta dell’elettricità è in vista per le famiglie italiane nel quarto trimestre del 2023, con un incremento del 18,6% rispetto al trimestre precedente. Questa notizia è comunicata dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera), che ha anche fornito spiegazioni dettagliate sui motivi di questa variazione. Secondo Arera, la tariffa per l’elettricità sarà di 28,29 centesimi di euro al kWh nel quarto trimestre del 2023, il che rappresenta una notevole diminuzione rispetto ai 66,01 centesimi del trimestre corrispondente nel 2022. Questa riduzione è stata resa possibile da una serie di fattori, tra cui un calo del 57% della tariffa.

Tuttavia, nonostante questa diminuzione, ci sarà un contributo straordinario per le famiglie italiane nel prossimo trimestre, il cui importo crescerà in base al numero dei componenti familiari. Questo contributo sarà assegnato automaticamente alle famiglie che già ricevono il bonus elettrico, ovvero quelle con un livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un totale di 300 milioni di euro. Tale misura è attuata in conformità con il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 25 settembre.

Questo contributo straordinario si aggiunge agli sforzi del governo per contenere i costi energetici, compresi gli oneri generali azzerati e la riduzione dell’IVA al 5% per il gas, la gestione del calore e il teleriscaldamento, confermati anche nel quarto trimestre del 2023.

L’aumento del prezzo dell’energia elettrica per le famiglie in tutela è attribuito principalmente all’andamento delle quotazioni all’ingrosso, noto come “Pun,” che si prevede aumenteranno nel quarto trimestre del 2023. Questo aumento è anche influenzato dai costi crescenti del gas naturale, che tendono ad aumentare durante le stagioni più fredde.

Arera ha spiegato che l’attuale prezzo dell’energia elettrica è strettamente correlato all’incremento della componente PE (prezzo energia) per coprire i costi di acquisto dell’energia elettrica (+19,4%), con una leggera compensazione dovuta alla riduzione della componente PD (prezzo dispacciamento) per coprire i costi di dispacciamento (-1,2%). La componente PPE (prezzo perequazione energia) è rimasta invariata, mentre le tariffe di rete regolate (trasporto, distribuzione e misura) sono rimaste costanti.

Arera ha anche evidenziato l’importante ruolo dei bonus sociali energia nel sostenere le famiglie durante questo periodo di aumento dei costi energetici.