La nascita di un bambino è un momento di gioia e cambiamento nella vita di una donna. Tuttavia, può essere anche un periodo di grande stress e incertezza, specialmente per le neomamme che si trovano socialmente isolate, lontane dal sostegno familiare. Per affrontare questa sfida e offrire un aiuto concreto alle nuove madri, il governo sta pianificando l’introduzione di una nuova professione: l’assistente materna.
Il piano prevede un finanziamento di 100-150 milioni di euro per offrire un sostegno diretto alle madri nei primi 6 mesi di vita del loro bambino attraverso un rapporto personale e diretto. Questa iniziativa mira a fornire alle madri un aiuto pratico e psicologico durante la fase più difficile della maternità, riducendo il senso di isolamento e l’ansia che può derivare dall’affrontare da sole le sfide legate alla cura di un neonato.
L’assistente materna non sarà solo una figura di supporto telefonico o virtuale, ma sarà disponibile per visitare le case delle neomamme e fornire assistenza pratica. Questa figura professionale è già presente in paesi come la Francia e le nazioni nordiche, dove ha dimostrato di essere estremamente utile per aiutare le madri a superare le sfide quotidiane della maternità.
Uno degli obiettivi principali di questa iniziativa è prevenire la sindrome depressiva post partum e il senso di inadeguatezza che può affliggere molte neomamme. L’assistente materna sarà in grado di rispondere alle domande e ai dubbi delle madri, offrendo consigli pratici su come fasciare il bambino, fare il bagnetto o affrontare il pianto del neonato.
Questa iniziativa mira anche a colmare il vuoto lasciato dalla rete familiare tradizionale, spesso assente nelle grandi città. Le nonne, le zie e le sorelle maggiori che una volta erano fonte di consigli pratici ora sono spesso lontane o non disponibili. L’assistente materna si propone di riempire questa lacuna, fornendo alle madri un supporto professionale e personalizzato.
È importante notare che l’assistente materna non sarà una figura sanitaria, come un’ostetrica o un’infermiera, e non richiederà una laurea. Sarà necessario seguire un corso di formazione della durata di sei o nove mesi per acquisire le competenze necessarie. Le modalità operative saranno in parte stabilite in collaborazione con le Regioni.
L’obiettivo finale è avere almeno tre assistenti materne ogni 20.000 abitanti, il che garantirà una copertura adeguata a livello territoriale. Questa iniziativa rappresenta un passo importante per il supporto delle neomamme e per il benessere dei neonati nei primi mesi di vita.





