L’aggravante della premeditazione è ora diventata una circostanza schiacciante nel destino di Alessandro Impagnatiello, il barman di 30 anni che, lo scorso maggio, ha ucciso brutalmente la sua fidanzata incinta Giulia Tramontano con 37 coltellate a Senago, Milano. Un nuovo elemento di prova è emerso, aggiungendosi al puzzle incriminante: la scoperta di sostanze tossiche nel corpo senza vita della 29enne, rivelata durante le fasi iniziali degli esami tossicologici (il risultato finale dei quali verrà rivelato in futuro), compatibili con il veleno per topi trovato nella casa condivisa dalla coppia in Via Novella.

Le Ricerche di Impagnatiello sul Web: “Come Avvelenare una Donna Incinta”
I pezzi del puzzle si stanno lentamente mettendo al loro posto. Gli investigatori hanno anche rinvenuto vecchie ricerche sul web effettuate da Impagnatiello, risalenti all’inverno precedente, che includevano frasi come “Come avvelenare una donna incinta” e “Come avvelenare un feto”. Inoltre, sono emersi messaggi di chat inviati dalla fidanzata defunta in cui raccontava di essersi sentita male dopo aver bevuto una bevanda calda fatta in casa.

Le prove circostanziali sono ora chiare, suggerendo che Alessandro Impagnatiello aveva pianificato di eliminare Giulia e il bambino non ancora nato da tempo. Questo contrasta fortemente con le dichiarazioni da lui rese durante gli interrogatori. Impagnatiello aveva in precedenza sostenuto di aver agito in modo impulsivo, spinto dalla paura che la sua fidanzata e il suo amante avessero scoperto la sua doppia vita. “Ero stressato da quella situazione”, ha detto dopo aver confessato.

Nel frattempo, il contesto della relazione della coppia si sta oscurando sempre di più, segnato dalle sue continue bugie e dalla sua sofferenza. La sorella di Giulia, Chiara, ha condiviso che “Giulia stava considerando l’aborto non appena aveva scoperto di essere incinta. Sapeva dell’infedeltà con la collega già da gennaio; voleva lasciare la casa e tornare dai genitori a Napoli.” Ignara di ciò che accadeva, sotto le ceneri del risentimento e dell’assenza di amore, il compagno di Giulia coltivava un’intenzione criminale: sbarazzarsi di lei e del bambino che portava in grembo, destinato a nascere in estate.