Rischio di sfratto alle porte per le 50 famiglie che vivono da decenni negli alloggi Soficoop e che adesso vivono il più grande degli incubi. La sospensione delle aste non è arrivata e dunque nella peggiore delle ipotesi l’allontanamento potrebbe scattare davvero a breve. Una vicenda che finirà quindi nel peggiore dei modi, nonostante le tante proteste, i dubbi sollevati ed il parapiglia mediatico sorto.

Intanto il sindaco Pasquale Piccolo, contro cui sono arrivate non poche contestazioni, prova a difendersi: «Nei diversi incontri che ho avuto con gli acquirenti ho sempre sostenuto che l’interesse primario era quello dell’ente che mi onoro di rappresentare e non ho mai detto, né tantomeno lo penso, che preferisco mandare in strada 50 famiglie perché poi tanto un’altra amministrazione provvederebbe al pagamento di eventuali condanne circa la responsabilità del Comune».

«Mi comporterei allo stesso modo – continua – di coloro i quali mi hanno preceduto, che ho sempre condannato, che hanno sempre millantato, come attualmente qualche politico sta facendo, dicendo che avrebbe risolto il problema». Infine, il sindaco rivendica il ruolo svolto finora. «Una cosa è certa ed è incontestabile, nessuna amministrazione precedente si è mai interessa come quella che mi onoro di rappresentare, purtroppo esistono verità giuridiche inconfutabili. Ho posto in essere tutti gli atti che erano di mia competenza, ho avvisato il Prefetto, la Corte dei Conti, ho dato inizio al recupero delle somme che la Soficoop deve al Comune e che dove mai dovessi riuscire a recuperare investirei per la riqualificazione della zona dove insistono gli stessi».