L’Agenzia delle Entrate ha annunciato il rilascio del provvedimento numero 188347/2023, sbloccando l’opportunità per gli imprenditori di richiedere il Bonus Sud per gli investimenti nelle Regioni del Mezzogiorno. Questo credito d’imposta rappresenta un’importante agevolazione per le imprese che investono nel Sud Italia, incoraggiando lo sviluppo economico e la creazione di nuove opportunità occupazionali.

Il nuovo modello di domanda presenta delle caratteristiche differenti rispetto alle versioni precedenti, focalizzandosi sugli investimenti effettuati nel corso del 2023 nelle Zone Economiche Speciali (Zes) e nelle Zone Logistiche Semplificate (Zls). Questo significa che le imprese dovranno rimodulare il Bonus Sud concessoci nel 2022 per adeguarlo alle nuove direttive del 2023 e presentare una nuova richiesta per gli investimenti effettuati quest’anno.

Per i costi sostenuti nel 2022, sarà possibile compilare ancora la vecchia versione del modello ma solo entro il 31 dicembre 2023. Il nuovo modello, invece, dovrà essere inviato entro il 31 dicembre 2024.

Il Bonus Sud copre gli investimenti in beni strutturali nuovi destinati alle strutture produttive nel Sud Italia, incluse le aree delle Zes e Zls. Queste agevolazioni riguardano anche gli investimenti in terreni edificabili e immobili.

Possono accedere al Bonus Sud le imprese che acquisiscono le strutture produttive nelle regioni di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna, Sicilia e nelle zone assistite dell’Abruzzo. L’acquisizione può avvenire tramite diversi mezzi, come contratti di locazione finanziaria, macchinari, impianti o attrezzature.

La procedura di richiesta del Bonus Sud deve essere svolta telematicamente utilizzando il software CIM23 disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il modello di domanda è suddiviso in cinque sezioni, comprendendo informazioni sull’impresa beneficiaria, i dati del progetto di investimento e del credito d’imposta, i dettagli sulla struttura produttiva, l’elenco dei soggetti sottoposti a verifica antimafia e l’indicazione di altre agevolazioni concesse o richieste.