Il governo varerà una mossa anti-“furbetti” del Reddito di Cittadinanza per garantire maggiore integrità nell’assegnazione degli aiuti destinati alle famiglie più bisognose. L’obiettivo è proteggere lo Strumento di attivazione al lavoro e l’Assegno di inclusione da irregolarità e illeciti pregressi, garantendo che i benefici arrivino esclusivamente a chi ne ha effettivamente diritto. A partire da settembre, sarà introdotto un nuovo aiuto da 350 euro al mese, della durata massima di un anno, per coloro che sono considerati “occupabili” dal Reddito di Cittadinanza. Questo nuovo aiuto andrà a sostituire l’assegno voluto dal governo Conte I, che verrà cancellato per almeno 500.000 persone.
Successivamente, a partire da gennaio, entrerà in vigore un nuovo strumento di aiuto per le famiglie meno abbienti che hanno disabili, minori o membri della famiglia con più di 60 anni. Questo nuovo aiuto, del valore massimo di 500 euro al mese, avrà una durata di 18 mesi, con la possibilità di essere rinnovato per altri 12 mesi.
Per evitare abusi e frodi, la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, interverrà sul Decreto Lavoro del 1° maggio, che ha istituito i nuovi strumenti di aiuto. Il testo sarà integrato con un blocco alle domande per i nuovi aiuti pubblici da parte di coloro che hanno precedentemente percepito il Reddito di Cittadinanza senza rispettarne tutti gli obblighi. In particolare, ciò riguarderà anche l’Assegno di inclusione.
Se una persona ha commesso irregolarità o ha ricevuto sanzioni relative al Reddito di Cittadinanza negli ultimi mesi, non avrà accesso immediato né allo Strumento di attivazione né all’Assegno di inclusione. Gli aiuti saranno concessi solo a coloro che dimostrano di essere in regola con tutti gli obblighi previsti.
Attualmente, il Reddito di Cittadinanza è revocato in caso di frode, e in alcuni casi gravi, il responsabile può essere punito con il carcere. Tuttavia, ci sono ancora alcune irregolarità considerate “minori” che consentono di rifare domanda per l’assegno dopo 18 mesi. Il governo intende porre fine a questa tolleranza, adottando una politica di tolleranza zero verso i comportamenti scorretti per garantire una distribuzione più equa delle risorse pubbliche e scoraggiare gli abusi.
I tecnici del Ministero del Lavoro stanno lavorando sui decreti attuativi per riattivare i controlli preventivi al momento della presentazione delle domande per lo Strumento di attivazione e l’Assegno di inclusione. Inoltre, stanno valutando la possibilità di stabilire un periodo di tempo dopo il quale, una volta scoperte le violazioni legate al Reddito di Cittadinanza, si potrebbe potenzialmente ottenere uno dei due nuovi aiuti, a condizione che il richiedente dimostri di essere diventato regolare e di non aver commesso più irregolarità.





