Alessandro Impagnatiello, 30 anni, è stato accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso per la morte della sua fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. I pubblici ministeri di Milano, nella richiesta di convalida del fermo e custodia cautelare in carcere, hanno descritto Impagnatiello come una persona con una “spiccata capacità manipolatoria e ingannatrice”. Gli atti delle indagini hanno rivelato numerose incongruenze nella sua versione dei fatti, rispetto alle prove raccolte dalle telecamere di sorveglianza.

Secondo quanto emerso dagli atti, le dichiarazioni fornite da Alessandro Impagnatiello presentano numerose contraddizioni rispetto alle prove raccolte dagli investigatori. In particolare, le telecamere di sorveglianza lo riprendono mentre esce di casa verso le 7 del mattino del 28 maggio, portando con sé due involucri contenenti materiale compatibile con un mucchio di vestiti. Questo è in netta contraddizione con la versione fornita da Impagnatiello durante le prime fasi delle indagini.

I pubblici ministeri di Milano hanno sottolineato la “spiccata capacità manipolatoria e ingannatrice” di Impagnatiello. Nell’atto di fermo, si legge che l’uomo ha dimostrato di essere in grado di mentire ripetutamente e di cambiare più volte la sua versione dei fatti. Durante la confessione dell’omicidio, Impagnatiello ha raccontato che Giulia si sarebbe procurata dei tagli sulle braccia da sola, ma secondo gli investigatori questa versione è incoerente con le prove raccolte.

Durante l’interrogatorio, Impagnatiello ha affermato che Giulia si era già procurata dei tagli al collo e, per evitare che soffrisse ulteriormente, ha inflitto tre o quattro colpi anche lui nella stessa zona. La donna incinta sarebbe poi caduta esausta a terra, mentre Impagnatiello le diceva che era tutto finito e che doveva riposarsi. Durante l’accoltellamento, secondo quanto riferito dall’uomo, Giulia avrebbe cercato di divincolarsi in modo debole e senza emettere urla.