Il tema delle pensioni è sempre stato al centro del dibattito politico e sociale in Italia, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello attuale. In particolare, l’attenzione si è concentrata sulle pensioni minime e su come il sistema previdenziale possa garantire una maggiore tutela ai pensionati più svantaggiati.
Recentemente, l’Inps ha fornito le linee guida per l’aumento delle pensioni pari o inferiori al trattamento minimo, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023 e che sarà in vigore fino a dicembre 2024. Questo incremento, che dovrebbe garantire una maggiore tutela ai pensionati più deboli, non è ancora riconosciuto ai beneficiari.
La circolare n. 35 dell’Inps fornisce le istruzioni di calcolo e di pagamento per l’aumento delle pensioni minime, stabilendo i criteri per determinare il nuovo importo mensile delle prestazioni. In particolare, l’incremento sarà calcolato in base all’importo del trattamento minimo, che verrà aumentato a partire dal 1° gennaio 2023. L’importo del trattamento minimo varierà a seconda dell’anzianità contributiva del pensionato e del suo reddito.
La Legge di bilancio ha stabilito che l’aumento delle pensioni minime sarà finanziato attraverso una maggiore imposizione fiscale per i redditi più alti. In questo modo, si cerca di garantire una maggiore equità nella distribuzione delle risorse e di tutelare i pensionati più deboli.