Gli ultimi sviluppi riguardanti la riforma fiscale in Italia indicano che il governo sta considerando di ridurre il numero di aliquote dell’Irpef da 4 a 3, con un ampliamento del primo scaglione fino a 15.000 euro di reddito. L’obiettivo principale è quello di aiutare i lavoratori dipendenti e garantire un equo trattamento fiscale a tutti i cittadini. La Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha effettuato alcune simulazioni per verificare gli effetti della riforma fiscale su tre tipologie di reddito (dipendente, pensionato e autonomo) e quattro diverse soglie reddituali (20.000 euro, 35.000, 50.000 e 60.000 euro). Secondo le simulazioni, i redditi più bassi, pari a 20.000 euro, potrebbero subire una perdita di 150 euro o risparmiare fino a 100 euro. Mentre per le fasce alte, da 50 e 60mila euro, il beneficio potrebbe arrivare fino a 1.150 euro.

Ci sono tre scenari possibili per la riforma fiscale: uno più costoso, che prevede l’abbassamento di sette punti della terza aliquota (23% fino a 15mila euro; 28% fino a 50mila; 43% oltre 50mila), un altro meno costoso (23% fino a 28mila; 33% fino a 50mila e 43% oltre 50mila) e il terzo ancora meno costoso (23% fino a 28mila, 35% fino a 50mila e 43% oltre 50mila).

Il governo ha come obiettivo di avviare la riforma fiscale già dal 2024, ma al momento i numeri definitivi non sono ancora resi noti. La riforma dovrebbe portare benefici soprattutto alle fasce di reddito medio-alto, mentre potrebbe avere effetti contrastanti sulle fasce di reddito più basse.