Il gesto delle dieci ragazze che hanno lasciato il locale senza pagare il conto della Festa delle Donne ha suscitato grande indignazione tra i titolari del Crazy Bull Cafè di Casamassima e gli utenti dei social media. Tuttavia, il fatto che le donne siano tornate sui propri passi e abbiano saldato il conto può essere interpretato come un segno di pentimento e responsabilità, anche se le motivazioni che le hanno spinte a farlo rimangono poco chiare. In realtà una sola ragazza è tornata ed ha saldato l’intero conto da 200 euro dopo che il titolare aveva postato delle immagini su Facebook, riparando così la situazione.

Il fenomeno del “furfante di turno”, che si dilegua senza pagare il conto, è purtroppo abbastanza diffuso e rappresenta una forma di comportamento scorretto e disonesto. Tuttavia, in questo caso, la reazione dei titolari del locale e degli utenti dei social media sembra essere stata particolarmente dura e repressiva. La pubblicazione delle immagini delle telecamere e l’intenzione di procedere per vie legali contro le donne, sebbene si possa comprendere la loro rabbia e frustrazione, rischia di alimentare una cultura punitiva e di vendetta, piuttosto che educativa e rieducativa.