Sergio Solli, napoletano verace, era nato a Napoli, “ngopp e quartier”, nel 1944.
Da giovane, ha avuto l’occasione di confrontarsi con i diversi strati sociali della città di Napoli, passando dalla sua casa nel centro storico, al salone di parrucchiere che suo padre aveva nel quartiere di Chiaia, cosa che gli permise di entrare a contatto con la borghesia napoletana. Nonostante, fosse un attore molto amato e stimato, con una carriera che vanta al suo interno collaborazioni con diversi registi famosi da Vanzina, a Lina Wertmüller, arrivando perfino a lavorare con Woody Allen nel film To Rome with Love (2012), durante la giovinezza la recitazione era stata solo un passione per Solli.
Infatti, aveva cominciato lavorando nel salone del padre come parrucchiere per signora, e di tanto in tanto si divertiva a collaborare con una compagnia teatrale.
Grazie ad un amico, Bruno Garofalo, celebre scenografo della compagnia teatrale di Eduardo, riuscì ad ottenere un provino. Un colpo di fortuna che si concretizzò con il su debutto teatrale il 9 novembre 1970 presso il teatro San Ferdinando. La sua collaborazione con Eduardo è nota, tra i lavori a cui ha preso parte ricordiamo Natale in casa cupiello (1977), Le voci di dentro (1978), Il sindaco del rione Sanità (1979).
Per i fan più affezionati però, Sergio Solli, resterà per sempre Saverio, il celebre netturbino filoamericano,che litigava con le signore dai balconi e trovava le siringhe di marijuana per strada,nato dal genio e dalla regia di Luciano De Crescenzo.
Infatti, nel 1984 usciva il film Così parlò Bellavista, tratto dall’omonimo romanzo di De Crescenzo, destinato a diventare un must di ogni domenica pomeriggio nella TV dei napoletani, a cui seguirono Il mistero di Bellavista (1985) e 32 dicembre (1988).
La carriera di Solli è stata amplia e varia, dal teatro, al cinema, alla televisione tra le sue ultime collaborazioni ricordiamo Smetto quando voglio (2014) e Smetto quando voglio – Ad honorem ( 2017) di Sydney Sibilia.
Con la sua morte, il mondo dello spettacolo italiano perde un grande caratterista, indissolubilmente legato alla sua città. Qualche anno fa, lo stesso Solli a raccontò, di come a causa del suo lavoro era costretto a trasferirsi a Roma, città degli attori. Ciononostante, non perdeva mai occasione di tornare a Napoli nel suo giorno libero. Un amore grande per la sua città che condivideva con i suoi colleghi Isa Danieli, Pupetta Maggi, Mario Scarpetta.
Una carriera nata per sbaglio, per un incrocio fortuito, di cui egli stesso affermava “Quando è il destino a decidere, tu non puoi fare niente. A me è andata più o meno così “.
Che dire? Caro Sergio, da oggi quel vicolo non lo pulirà più nessuno, e si riempirà con tutte le carte di “panzarott e pall e ris” della signora contessa.