Il governo si prepara a introdurre una nuova stretta sugli sfratti e sulle locazioni irregolari, uno dei pilastri del futuro piano casa nazionale.
La misura, attualmente in fase di elaborazione, dovrebbe arrivare nelle prossime settimane in Consiglio dei ministri, sotto forma di disegno di legge governativo – ipotesi ritenuta più probabile rispetto a quella di un decreto legge.

L’obiettivo dichiarato è rendere più rapide le procedure di rilascio degli immobili, tagliare i costi amministrativi e contrastare le finte locazioni o i casi di morosità protratta nel tempo.

Il provvedimento: verso un’autorità per agevolare gli sfratti

Il punto di partenza del confronto tra Palazzo Chigi e i ministeri competenti è il disegno di legge della deputata di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri, presentato prima di quello del collega Paolo Marcheschi.
La proposta prevede la creazione di un’autorità ad hoc incaricata di semplificare le procedure di sfratto e monitorare l’efficienza degli interventi.

Il nuovo testo, in fase di limatura, dovrebbe conservare due principi cardine già presenti nella proposta Buonguerrieri:

eliminazione della notifica di preavviso di rilascio;

tempi certi per l’esecuzione dello sfratto.

Come cambieranno le procedure di sfratto

Nella normativa attuale, l’inquilino riceve due comunicazioni:

l’atto di precetto, che intima a lasciare l’immobile entro un termine fissato (di norma 10 giorni);

il preavviso di rilascio, inviato successivamente dall’ufficiale giudiziario per comunicare la data esatta dell’esecuzione.

Il nuovo sistema eliminerebbe quest’ultimo passaggio: scaduti i 10 giorni del precetto, se l’immobile non è stato liberato, le forze dell’ordine potranno procedere automaticamente con l’esecuzione.

Inoltre, entro 30 giorni dalla notifica, se i beni mobili presenti non saranno stati rimossi, il proprietario potrà provvedere direttamente al loro smaltimento o distruzione.

I contratti di locazione, comodato o affitto d’azienda diventeranno titoli esecutivi immediati, al pari di sentenze o atti notarili, consentendo un accesso diretto alle procedure di esecuzione forzata.

Morosità: meno sanatorie e tempi più rigidi

Anche per gli inquilini morosi cambiano le regole. Sarà ancora possibile sanare i debiti arretrati in sede giudiziaria, ma solo due volte in quattro anni (oggi sono tre).
Gli importi dovuti dovranno essere maggiorati di interessi legali e spese di giudizio, a tutela del proprietario.

Forma e tempi: più probabile un disegno di legge

Nonostante l’urgenza politica, il testo difficilmente approderà subito in Consiglio dei ministri.
Uno dei nodi ancora aperti riguarda proprio la forma del provvedimento: le prime ipotesi parlavano di decreto legge, ma si fa strada la soluzione del disegno di legge governativo, non soggetto ai vincoli di necessità e urgenza.
La fase di drafting resta aperta e non si escludono ulteriori modifiche prima del via libera definitivo.

La mossa della Lega: sgomberi rapidi anche per seconde e terze case

Parallelamente, la Lega sta preparando un nuovo “pacchetto sicurezza” che dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni.
Il provvedimento sarà la seconda fase del decreto Sicurezza, già in vigore, che ha introdotto sgomberi immediati per le abitazioni occupate abusivamente.

Tra le novità in discussione:

pena da due a sette anni di reclusione per chi occupa arbitrariamente un immobile;

intervento diretto delle forze di polizia nei casi di occupazione dell’abitazione principale del proprietario, senza attendere il completamento del procedimento giudiziario.

Con la nuova proposta, il Carroccio punta a estendere la norma anche a seconde e terze case, comprese le abitazioni estive o al mare, oggi escluse dal perimetro della legge.