Sono partiti i lavori per l’installazione di strisce pedonali rialzate su Corso Umberto, nel centro di Napoli. Le pedane saranno posizionate in corrispondenza degli attraversamenti e fungeranno da dissuasori di velocità, a tutela di pedoni e ciclisti. L’avvio del cantiere segue la tragica morte di Saray Arias Fernandez, studentessa spagnola di 20 anni, investita da un Suv guidato da un 18enne nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 settembre, mentre attraversava Corso Umberto sulle strisce pedonali.

Oggi alle ore 19:30 è previsto un presidio in Piazza Bovio, adiacente alla metro L1, per ricordare la giovane e sensibilizzare sulla sicurezza stradale.

Le reazioni delle associazioni e dei consiglieri

Luca Simeone, dell’associazione di ciclisti Pedalando, critica l’inerzia delle istituzioni:

«Da quattro anni attendiamo lavori per ridurre la larghezza della carreggiata, introdurre attraversamenti rialzati e una ciclabile in sede propria. Sono stati persi 2 milioni di euro e quattro anni di attesa. Ci costituiremo parte civile per accertare responsabilità non solo sull’investitore, ma anche sulle omissioni istituzionali».

I consiglieri delle Municipalità Luigi e Giuseppe Aiello sottolineano la pericolosità cronica di Corso Umberto:

«La strada continua a mietere vittime innocenti nonostante il limite di 30 km/h. Sara è solo l’ultima. Senza interventi infrastrutturali e controlli efficaci, i limiti di velocità restano inutili. È necessaria una vera politica di sicurezza stradale, non solo cartelli».

Contesto e sicurezza stradale

Corso Umberto è un’arteria storicamente critica per incidenti stradali gravi. Le strisce rialzate rappresentano una misura infrastrutturale concreta, parte del più ampio programma Città 30, finalizzato a garantire la sicurezza dei pedoni e ridurre la velocità reale dei veicoli.