Nei giorni il Senato ha respinto un emendamento che prevedeva lo stanziamento di 5 milioni di euro a favore dell’Ospedale pediatrico Santobono Pausilipon di Napoli, punto di riferimento per l’assistenza e le emergenze pediatriche di tutto il Mezzogiorno. La proposta, presentata durante la conversione in legge del decreto del 1° agosto 2025, puntava a garantire risorse stabili a una struttura che ogni anno cura migliaia di bambini provenienti non solo dalla Campania, ma anche da tutto il Sud Italia.
Un emendamento a sostegno della sanità pediatrica
La richiesta di finanziamento, avanzata dai senatori Mazzella, Castellone, Guidolin e Pirro, stabiliva due punti chiave:
Un fondo annuale di 5 milioni di euro destinato al Santobono per garantire risposte rapide e specialistiche nelle urgenze pediatriche e neonatali.
Una relazione annuale del Ministro della Salute sull’attività dell’ospedale, per assicurare trasparenza e monitoraggio dei risultati.
Un impegno concreto che avrebbe rafforzato il ruolo del Santobono come presidio di eccellenza nella cura dei bambini.
Il voto della maggioranza e le polemiche
Nonostante l’importanza della proposta, la maggioranza parlamentare ha votato compatta contro l’emendamento, inclusi diversi senatori meridionali. La decisione ha scatenato forti critiche, con l’accusa che i rappresentanti del Sud abbiano anteposto gli interessi dei partiti a quelli dei cittadini.
Molti osservatori sottolineano come questo episodio rifletta le dinamiche delle liste bloccate, che spesso portano i parlamentari a seguire la linea dei vertici di partito piuttosto che le esigenze dei territori.
Cosa significa per il futuro del Santobono
La bocciatura rischia di lasciare senza risorse aggiuntive una struttura fondamentale, che quotidianamente affronta casi complessi di alta specializzazione pediatrica. Senza fondi dedicati, l’ospedale dovrà continuare a far fronte alle emergenze con mezzi limitati, mentre i piccoli pazienti e le loro famiglie restano in attesa di risposte concrete. La vicenda apre un dibattito più ampio sulla disparità di finanziamenti tra Nord e Sud e sulla necessità di sostenere realmente le eccellenze sanitarie del Mezzogiorno.





