Napoli è stata teatro di una giornata ad alta tensione, segnata da manifestazioni studentesche, dallo sciopero generale dei trasporti e da un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine per la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il corteo studentesco

Migliaia di giovani e attivisti si sono radunati in piazza Mancini, dando vita a un corteo che ha attraversato il centro cittadino fino alla sede storica dell’Università Federico II.

Tra cori, striscioni e fumogeni, i manifestanti hanno accusato l’accademia di essere complice di Israele attraverso accordi di ricerca e collaborazioni istituzionali. Sullo striscione principale campeggiava la scritta: “Bruciare gli accordi con Israele”.

Un portavoce ha dichiarato:

«Facciamo quello che il nostro Governo non ha fatto: bruciamo simbolicamente gli accordi tra università italiane e chi compie genocidio in Palestina».

Attacco alle istituzioni accademiche

Nel mirino degli studenti è finito in particolare il rettore Matteo Lorito, accusato di partecipare ancora ai tavoli della Fondazione Med-Or, considerata dai manifestanti uno strumento di influenza geopolitica.

L’università, secondo gli attivisti, con la sua inerzia legittimerebbe uno Stato che «uccide non solo con le bombe ma anche impedendo gli aiuti umanitari».

I roghi simbolici e la contestazione politica

Il momento più acceso è stato il rogo delle immagini di Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu, gesto presentato come rottura definitiva con le politiche dei rispettivi governi.

Un atto che ha voluto denunciare sia la posizione dell’Italia sul conflitto sia la percepita mancanza di azione concreta a sostegno della popolazione palestinese.

Ultimatum sulle occupazioni

I manifestanti hanno lanciato un avvertimento:

«Le università saranno occupate se la Flotilla diretta a Gaza verrà bloccata».

La missione marittima umanitaria è vista come l’ultima possibilità di rompere l’assedio e portare aiuti essenziali nella Striscia.

Trasporti in tilt per lo sciopero generale

Alla protesta si è sommato lo sciopero dei trasporti, che ha quasi paralizzato la città:

attive solo le linee metropolitane 1 e 6 e la funicolare di Mergellina, con servizio ridotto;

bus e altre funicolari, come Chiaia e Montesanto, drasticamente limitati o sospesi.

Il blocco ha aggravato il traffico e complicato gli spostamenti dei cittadini, in una giornata già segnata da forte tensione sociale.

Sicurezza rafforzata per la visita di Mattarella

Sul contesto si è innestata la visita del presidente Sergio Mattarella, che ha richiesto un imponente dispositivo di sicurezza. Una cornice che ha contribuito ad alimentare la percezione di una città blindata e attraversata da più fronti di mobilitazione.