Prosegue l’emergenza sul territorio del Parco Nazionale del Vesuvio, dove un vasto incendio, divampato nel tardo pomeriggio di venerdì, continua a bruciare. Il fronte delle fiamme, lungo circa 3 chilometri, interessa aree di pregio naturalistico e, nonostante gli sforzi delle squadre di soccorso, resta ancora attivo in più punti.
Canadair ed elicotteri in azione
Questa mattina quattro Canadair e diversi elicotteri sono tornati a operare dall’alto, mentre durante la notte vigili del fuoco, Esercito e squadre di Protezione civile hanno lavorato senza sosta per contenere il rogo.
Nella zona della Riserva Naturale del Tirone, verso il mare, le fiamme sono messe sotto controllo già da ieri pomeriggio. Sul versante di Terzigno, in direzione del Monte Somma, invece, l’incendio resta particolarmente vigoroso.
Stato di emergenza nazionale
Oltre 150 uomini sono attualmente impegnati nelle operazioni. Da ieri, l’incendio è classificato come emergenza nazionale, con l’attivazione dello stato di mobilitazione disposto dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, su richiesta della Regione Campania.
Grazie a questo provvedimento, stanno arrivando rinforzi da diverse regioni, tra cui il Veneto, che ha inviato una squadra di mezzi con una trentina di operatori.
Danni e origini del rogo
Al momento, le fiamme hanno già distrutto quasi 500 ettari di vegetazione. Sebbene sia ancora presto per stabilire le cause, non si esclude l’ipotesi di incendio doloso.
Le fiamme restano lontane dai centri abitati, ma gli operatori definiscono la situazione ancora estremamente critica, soprattutto per l’ampiezza dell’area coinvolta.