Il problema delle infezioni ospedaliere è una questione nota da anni, ma il recente risarcimento di un paziente da parte dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli riporta il tema al centro dell’attenzione.

L’ospedale ha infatti accettato di pagare 80mila euro a un 50enne della provincia di Napoli, vittima di una grave infezione sviluppatasi dopo un intervento chirurgico per la stabilizzazione della colonna vertebrale.

La battaglia legale e la tesi difensiva dell’ospedale
La vicenda ha visto il paziente impegnato in una battaglia legale condotta dallo Studio Associati Maior, con gli avvocati Michele Francesco Sorrentino, Pierlorenzo Catalano e Filippo Castaldo, affiancati dal medico legale Marcello Lorello.

L’ospedale aveva inizialmente contestato il legame tra l’infezione e il ricovero, sottolineando l’assenza di un’identificazione chiara del germe responsabile. Tuttavia, secondo gli esperti, la terapia antibiotica somministrata subito dopo l’operazione avrebbe impedito di individuare l’agente patogeno.

Nonostante questa difficoltà, le tempistiche e la localizzazione dell’infezione hanno permesso di dimostrarne l’origine ospedaliera, rafforzando la posizione del paziente.

L’impatto delle lesioni e la decisione del risarcimento
Le conseguenze dell’infezione hanno avuto un impatto significativo sulla salute e sulla capacità lavorativa del paziente. Sebbene al momento dell’intervento fosse disoccupato, le lesioni subite hanno compromesso ulteriormente la sua possibilità di lavorare.

Per evitare ulteriori spese legali e rischi giudiziari, l’ospedale ha preferito chiudere la vicenda con una transazione stragiudiziale, riconoscendo il risarcimento dopo pochi mesi dall’avvio della procedura.