Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato 11 carte carburante clonate nascoste all’interno del pacchetto gettato nel cestino, per un plafond totale di oltre 11.000 euro. Le indagini successive hanno rivelato che, grazie all’utilizzo fraudolento di queste carte, i due uomini avevano già rifornito la cisterna con 1800 euro di carburante.
Indagini e Dettagli sull’Accusa
Gli scontrini di carburante emessi al momento del rifornimento hanno confermato l’uso illecito delle carte clonate, che risultano essere falsificate. Le indagini hanno anche accertato che gli arrestati avevano già attuato in precedenza simili azioni fraudolente. Entrambi, infatti, sono già noti alle forze dell’ordine per altri reati legati alla falsificazione e truffa.
Le Accuse e le Conseguenze Legali
I due arrestati sono accusati di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento, reati gravi che possono comportare pene severe. Il loro arresto, avvenuto in flagrante, ha evitato ulteriori danni economici per le aziende di distribuzione di carburante e ha smascherato un altro tentativo di frode che coinvolge il sistema di pagamento elettronico.
Questo episodio dimostra l’importante lavoro svolto dai carabinieri di Giugliano in Campania nella lotta contro le frodi e il crimine organizzato. Le carte carburante clonate sono una delle nuove modalità utilizzate dai truffatori per approfittare del sistema di pagamento elettronico, ma grazie alla prontezza delle forze dell’ordine, è stato possibile fermare sul nascere questo tentativo di truffa.