Il trattamento integrativo, noto anche come ex bonus Renzi da 100 euro, è introdotto per supportare i lavoratori dipendenti con redditi bassi. Dal 2023, è stato riconosciuto a chi possiede un reddito fino a 15.000 euro, e in alcuni casi anche a coloro che guadagnano tra i 15.000 e i 28.000 euro, purché abbiano detrazioni più alte dell’imposta dovuta. Tuttavia, questo beneficio è tradizionalmente riservato ai lavoratori dipendenti, escludendo i pensionati.

Pensionati Esclusi dal Bonus IRPEF
Il bonus IRPEF annuale, pari a 1200 euro per i redditi fino a 15.000 euro, si riduce per i redditi superiori, e non è mai esteso ai pensionati. Questa restrizione persiste anche con il nuovo trattamento integrativo. I pensionati, quindi, non possono accedere al bonus IRPEF che spetta solo a chi detiene redditi da lavoro dipendente o assimilato.

L’Eccezione per i Neo Pensionati
C’è però un’eccezione rilevante: i neo pensionati che hanno lavorato per parte del 2023 possono richiedere il conguaglio del bonus IRPEF da 100 euro nel 730 del 2024. Questo vale solo per chi ha optato di ricevere il bonus non in busta paga, ma in sede di conguaglio.

Il Processo di Conguaglio
Condizioni per il Conguaglio:

Il pensionato deve aver lavorato come dipendente per alcuni mesi del 2023.
Deve aver scelto di non ricevere il bonus IRPEF mensilmente in busta paga, preferendo il conguaglio nel 730.
Esempio Pratico:

Un lavoratore prossimo alla pensione decide a inizio anno di richiedere il beneficio solo in sede di conguaglio.
Nel corso dell’anno, il lavoratore va in pensione e smette di lavorare.
Il datore di lavoro non effettua il conguaglio del bonus IRPEF nell’ultima busta paga.
Il neo pensionato può recuperare le somme spettanti, limitatamente ai mesi di lavoro effettivo, presentando il 730 nel 2024.

Considerazioni sul Reddito da Pensione
È importante notare che il reddito da pensione non è considerato nel calcolo per determinare il diritto al trattamento integrativo. Questo significa che un pensionato che ha svolto lavoro subordinato nel 2023 e che ha un reddito complessivo (esclusi i redditi da pensione) fino a 15.000 euro (o 28.000 euro in casi specifici) può beneficiare del bonus IRPEF da 100 euro.

L’articolo 1, comma 2 del Dl 3 del 2020 specifica che le pensioni di ogni genere non sono considerate ai fini del riconoscimento del trattamento integrativo. Pertanto, un pensionato che ha lavorato come dipendente ha diritto al bonus IRPEF limitatamente ai periodi di lavoro subordinato.

La possibilità di conguaglio del bonus IRPEF per i neo pensionati rappresenta un’opportunità significativa per coloro che hanno lasciato il lavoro nel corso del 2023. Anche se il trattamento integrativo non è generalmente riconosciuto ai pensionati, questa eccezione permette a chi ha lavorato per parte dell’anno di recuperare il beneficio. Per procedere correttamente, è fondamentale che i neo pensionati verifichino le loro condizioni e presentino il modello 730 nel 2024.