Nel cuore della notte di martedì, l’atmosfera a Casalnuovo di Napoli è stata interrotta da una violenta esplosione di colpi d’arma da fuoco in via Monsignor Peluso. Un individuo solitario a bordo di uno scooter ha preso di mira il portone del civico 5, senza causare feriti ma scatenando un’allerta immediata tra i residenti. Le forze dell’ordine sono prontamente intervenute, avviando indagini dettagliate per comprendere la dinamica e la motivazione dietro l’atto.

Questo episodio non è un caso isolato. Solo la sera prima, quindici colpi di pistola hanno squarciato il silenzio di Corso Europa a Casavatore, presunto esito di una ritorsione tra bande criminali operanti nella zona. La polizia locale ha raccolto prove e presentato una relazione alla Procura, mentre il territorio a nord di Napoli sembra essere sempre più vulnerabile a episodi di violenza armata.

Il “Comitato Anticamorra per la Legalità” ha alzato la voce in seguito a questi avvenimenti, evidenziando la crescente preoccupazione per l’escalation del conflitto tra clan rivali, spesso composti da giovani, e la percezione di un controllo insufficiente del territorio da parte delle autorità. La carenza di personale e mezzi è un ostacolo significativo per le forze dell’ordine, che lottano per mantenere la sicurezza pubblica in una regione caratterizzata da tensioni latenti e interessi criminali.

Il Comitato ha espresso la necessità urgente di un intervento deciso: non solo un rafforzamento delle risorse umane e logistiche delle forze dell’ordine, ma anche un impegno più profondo nelle politiche sociali per contrastare le radici della criminalità giovanile. L’appello per un controllo rigoroso del territorio, simile a un’operazione militare, mira a ripristinare un senso di sicurezza nelle comunità locali, attualmente minate dalla paura e dall’incertezza.