Nel processo al Nuovo Clan Partenio, emergono gravi accuse di minacce contro un testimone chiave. Il pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, Anna Frasca, ha richiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per Renato Freda e Massimo Evangelista. I due imputati sono accusati di intralcio alla giustizia, aggravato dal metodo mafioso, per aver minacciato Alfonso Gnerre, un testimone che avrebbe dovuto deporre contro l’imputato Carlo Dello Russo.

Le Accuse e il Contesto
Alfonso Gnerre, vittima di usura, ha riferito in aula di essere stato avvicinato da Freda e Evangelista in due distinte occasioni durante la fase di istruttoria dibattimentale. Secondo Gnerre, i due imputati lo avrebbero minacciato e costretto a non presentarsi in udienza qualora citato come testimone. Inoltre, gli avrebbero suggerito di testimoniare il falso a favore degli imputati.

Le Difese e le Richieste di Assoluzione
Gli avvocati difensori dei due imputati, Gaetano Aufiero e Patrizio Dello Russo, hanno chiesto l’assoluzione per i loro assistiti, argomentando che le accuse mosse contro di loro sono infondate. Aufiero, in particolare, ha invocato non solo l’assoluzione di Freda, ma anche la trasmissione degli atti in Procura per indagare su una possibile calunnia da parte di Gnerre. La difesa sostiene che le dichiarazioni di Gnerre potrebbero essere false e mirate a incriminare ingiustamente i loro assistiti.

Attesa per la Sentenza
La sentenza è attesa in serata, con il Giudice per l’Udienza Preliminare (GUP) Logozzo che dovrà decidere se accogliere la richiesta di condanna del pubblico ministero o le argomentazioni della difesa. La vicenda delle minacce al testimone Alfonso Gnerre rappresenta un caso emblematico della pressione e delle intimidazioni esercitate dalle organizzazioni criminali per ostacolare la giustizia.

Il Contesto del Nuovo Clan Partenio
Il Nuovo Clan Partenio è un’associazione criminale nota per le sue attività illecite, tra cui usura e traffico di droga. L’inchiesta su questo clan ha portato alla luce numerosi episodi di intimidazione e violenza contro coloro che cercavano di opporsi alle loro attività. Le minacce a Gnerre sono solo l’ultimo esempio di come i membri del clan tentino di influenzare i processi giudiziari a loro carico.