Una donna di 41 anni condannata a 2 anni di reclusione, con pena sospesa, per aver accusato falsamente il suo ex marito di violenza e abusi sessuali. La vicenda risale al 2016 a Castel San Giorgio e ha coinvolto una serie di eventi tumultuosi e controversi. L’imputata, accusata di calunnia, ha sostenuto di essere stata vittima di maltrattamenti continui e di violenze sessuali da parte del suo ex marito. Tuttavia, durante l’indagine preliminare, le prove raccolte hanno rivelato una realtà molto diversa da quella descritta dalla donna. Le conversazioni tra i due ex coniugi nei mesi precedenti alla denuncia hanno evidenziato che i rapporti tra loro erano in realtà consensuali e privi di costrizione.

Il Gip incaricato dell’indagine ha ravvisato che le accuse della donna non erano supportate da prove concrete e che, al contrario, esistevano elementi che mettevano in dubbio la sua versione dei fatti. In particolare, video e testimonianze hanno dimostrato che i rapporti intimi tra i due non erano caratterizzati da violenza o costrizione.

Durante il dibattimento, la donna non è riuscita a produrre certificazioni mediche delle lesioni da lei denunciate né testimoni che potessero confermare le sue accuse. Di conseguenza, il tribunale ha emesso una sentenza di colpevolezza nei suoi confronti, condannandola a 2 anni di reclusione, con sospensione della pena.

Inoltre, la donna dovrà risarcire l’ex marito con una somma di 21.000 euro e versare una provvisionale di 10.000 euro. Le motivazioni dettagliate della condanna verranno depositate entro novanta giorni, offrendo così ulteriori chiarimenti sulle ragioni che hanno portato alla decisione del tribunale.