Il tanto discusso bonus da 100 euro, promesso come un sollievo ai redditi bassi, sta finalmente prendendo forma, ma le aspettative iniziali sono ridimensionate, trasformando l’atteso “centone” in circa 80 euro. Questa misura, definita dal governo come una sorta di “tredicesima del cuneo fiscale”, è al centro di un acceso dibattito politico e sindacale. La sua presentazione come una sorta di tredicesima stipendiale ha suscitato critiche e perplessità da parte dei sindacati, che l’hanno bollata come una mossa propagandistica. Nonostante le critiche, il governo ha difeso questa misura come una parte cruciale del nuovo pacchetto lavoro, approvato in Consiglio dei Ministri alla vigilia del primo maggio.
Oltre al bonus da circa 80 euro, il decreto lavoro include anche disposizioni mirate a contrastare l’uso di manodopera in nero nel settore edile. Le nuove norme prevedono sanzioni più severe per gli appalti pubblici e privati, eliminando la soglia precedente e abbassando il limite di valore dei lavori per scatenare tali sanzioni.
Tuttavia, al centro del dibattito resta la questione del bonus da 100 euro. Inizialmente pensato per essere una sorta di tredicesima stipendiale, è stato spostato a gennaio 2025 a causa di restrizioni di bilancio. Le critiche dei sindacati sono state feroci, definendo la misura una mera “marchetta elettorale”.
Il dibattito si è intensificato quando il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha cercato di spiegare il senso della misura, sottolineando che si tratta di una forma di tredicesima del cuneo fiscale. Tuttavia, la reazione non è stata positiva da parte di tutti, con alcuni politici che hanno paragonato il bonus agli “80 euro” introdotti in passato da un altro governo.
Nonostante le divergenze di opinioni, il bonus da 100 euro è destinato ai lavoratori con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, con determinate condizioni familiari. È parte di un pacchetto più ampio che include anche bonus per sostenere l’occupazione giovanile, femminile e nel Mezzogiorno.
Inoltre, il decreto lavoro introduce una novità significativa riguardante la piattaforma per il lavoro Siisl, che diventerà accessibile a tutti gli utenti e includerà anche le offerte dei datori di lavoro privati, non limitandosi più agli ex percettori del Reddito di cittadinanza e alle offerte degli enti pubblici.