Napoli, terra di storia millenaria e crocevia di culture, ha conosciuto anche le tenebre dell’estremismo di destra, incarnate nell’oscura figura dell’«Ordine di Hagal». Quest’associazione, dal nome evocativo e dalle ideologie sinistre, ha gettato un’ombra minacciosa sulla città partenopea e i suoi dintorni. Dall’inchiesta della procura di Napoli, che ha gettato luce sulle attività di questo gruppo criminale, emergono dettagli inquietanti che ci spingono a riflettere sul pericolo costante che l’estremismo rappresenta per la società.
L’«Ordine di Hagal», con la sua retorica neonazista, suprematista e negazionista, non era semplicemente un gruppo di individui con idee estreme, ma una vera e propria associazione terroristica pronta a passare all’azione con mezzi violenti. La sua base operativa a San Nicola la Strada, in provincia di Napoli, era il centro di una rete di attività illecite che minacciava la stabilità e la sicurezza della regione.
Il blitz eseguito nel novembre 2022, che ha portato all’arresto delle figure di vertice dell’associazione, ha rappresentato un momento cruciale nella lotta contro l’estremismo. Tuttavia, la minaccia non è stata completamente debellata, come dimostrano le misure di sorveglianza speciale e l’obbligo di soggiorno imposti a cinque membri dell’«Ordine di Hagal». Queste misure, emesse dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Napoli, dimostrano la determinazione delle autorità nel contrastare ogni forma di violenza e odio.
Le indagini hanno rivelato che i membri dell’associazione non si limitavano a propagandare le loro ideologie estreme su Telegram, ma stavano pianificando attacchi armati contro obiettivi civili e militari. La loro aspirazione a un “nuovo ordine mondiale”, ispirato agli ideali nazisti, rappresentava una minaccia tangibile per la società democratica e pluralista che tanto faticosamente abbiamo costruito.
È preoccupante notare che alcuni membri dell’«Ordine di Hagal» si sono trasferiti all’estero per addestrarsi al combattimento e all’uso di armi. Questo dimostra la natura transnazionale dell’estremismo di destra e la necessità di una cooperazione internazionale nel contrastarlo.
Le misure interdittive imposte ai membri dell’associazione sono un passo importante nella giusta direzione, ma non possiamo abbassare la guardia. L’estremismo di destra continua a rappresentare una minaccia seria per la nostra società, e dobbiamo affrontarla con determinazione e fermezza.