La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta che coinvolge quattro dirigenti di Edenred Italia, uno dei principali attori nel settore dei buoni pasto, per presunti reati di truffa aggravata, turbativa d’asta e frode contro la Pubblica Amministrazione. Gli eventi in questione si riferiscono al periodo compreso tra il 2021 e il 2023 e sono stati scatenati da una denuncia presentata da un’altra azienda operante nel settore, che ha sollecitato indagini sulla regolarità delle procedure di gara per l’assegnazione dei contratti.

Secondo quanto emerso, le autorità competenti hanno sequestrato ben 20 milioni di euro nell’ambito di questa indagine. Le accuse si concentrano sulle presunte pratiche illecite utilizzate da Edenred per garantirsi l’aggiudicazione di importanti contratti pubblici nel settore dei buoni pasto. In particolare, si afferma che l’azienda avrebbe utilizzato artifici e raggiri per ottenere punteggi massimi nelle valutazioni delle gare d’appalto, garantendosi così la possibilità di stipulare convenzioni con la Pubblica Amministrazione.

Le indagini condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma hanno portato alla luce presunte condotte fraudolente durante la partecipazione a una gara d’appalto per il servizio di buoni pasto per la Pubblica Amministrazione, del valore stimato di 1,25 miliardi di euro. Si ipotizza che queste condotte abbiano portato all’assegnazione illegittima e all’esecuzione di quattro lotti di contratti, per un valore complessivo di circa 580 milioni di euro.

Secondo l’accusa, Edenred Italia avrebbe fornito false dichiarazioni riguardo alle condizioni offerte agli esercizi convenzionati, in violazione delle norme di gara. Si sostiene che l’azienda avrebbe anche stipulato accordi paralleli per ridurre la commissione applicata agli esercizi convenzionati, pur dichiarando il contrario durante le fasi di gara.

Edenred Italia ha risposto a queste accuse esprimendo fiducia nella magistratura e assicurando la propria disponibilità a chiarire la situazione nel minor tempo possibile. L’azienda sostiene di non essere responsabile di alcuna violazione penale e si impegna a collaborare pienamente con le autorità competenti durante le indagini in corso.