Mentre l’attenzione pubblica si concentra principalmente su voci rilevanti come le pensioni o il taglio del cuneo fiscale nella recente Legge di bilancio, una misura altrettanto importante ma forse meno discussa potrebbe rappresentare un sostegno significativo per i lavoratori dipendenti: si tratta dell’estensione dei fringe benefit, in particolare per quanto riguarda il rimborso dell’affitto o del mutuo. L’articolo 6 della Legge di bilancio del 2024 introduce la possibilità di ottenere un rimborso delle spese relative all’affitto della casa o alla parte degli interessi del mutuo legati all’abitazione principale per i lavoratori dipendenti. Questa iniziativa, inclusa nell’ambito dei fringe benefit, potrebbe avere un impatto considerevole sul benessere finanziario dei dipendenti.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo beneficio è opzionale e dipende dalla scelta del datore di lavoro. Poiché rientra tra i beni e i servizi offerti dall’azienda al dipendente, spetta al datore di lavoro decidere se erogare o meno tale bonus.

Il Governo ha ampliato il concetto di fringe benefit includendo gli interessi dei mutui e le spese di affitto, equiparandoli ad altre forme comuni di benefici aziendali come buoni mensa, alloggi aziendali, auto o telefoni aziendali.

Oltre al valore aggiunto di questi servizi extra offerti dalle aziende ai lavoratori, vi è un ulteriore vantaggio: una detassazione più ampia rispetto al solito regime fiscale per i fringe benefit. Mentre la soglia di detassazione classica per i fringe benefit si attesta attualmente a 258,23 euro, il Governo ha stabilito una soglia notevolmente più elevata per i benefit esenti da tasse. I lavoratori senza figli possono godere di un’esenzione fino a 1.000 euro, mentre coloro con figli possono arrivare fino a 2.000 euro.

Questa mossa evidenzia l’impegno del Governo nel supportare i lavoratori, specialmente coloro i cui salari hanno perso potere d’acquisto nel corso degli anni. La legislazione si propone di offrire un sollievo finanziario ai dipendenti, contribuendo a migliorare la loro qualità di vita e ad aumentare il potere d’acquisto delle famiglie.