È un caso scioccante che ha scosso la città di Torino: ciò che sembrava un tragico incidente sul lavoro si è trasformato in un terribile omicidio preterintenzionale. Un operaio, precipitato da un’impalcatura lo scorso 14 dicembre, è deceduto alcune ore dopo, e ora i carabinieri hanno arrestato un collega accusato di questo omicidio. La vittima, Salvatore Coletta, 44 anni, originario di Napoli ma residente a Torino, quel giorno non si era recato al lavoro a causa di una lieve indisposizione. Nel pomeriggio, però, aveva deciso di fare visita al cantiere dove lavorava abitualmente per salutare alcuni colleghi.

Mentre si trovava sul luogo, la situazione ha preso una piega tragica: secondo quanto riportato, la vittima stava salendo una rampa di scale quando è caduta nel vuoto, battendo violentemente la testa. Inizialmente, sembrava un incidente sul lavoro, ma le testimonianze raccolte dai carabinieri hanno sollevato dubbi sulla dinamica dei fatti.

I militari, sospettando qualcosa di poco chiaro, hanno avviato indagini approfondite e hanno presto concentrato l’attenzione su un collega dell’uomo, un 30enne torinese. Secondo quanto emerso dalle indagini, tra i due sarebbe scoppiata una lite per motivi apparentemente banali, culminata con il presunto aggressore che avrebbe spinto l’operaio giù dalla rampa di scale.

Questo drammatico evento ha sconvolto la comunità e ha portato alla luce una vicenda di cui inizialmente si sospettava solo un incidente. La sconcertante scoperta, però, ha rivelato un lato oscuro e tragico dietro la morte dell’operaio, portando all’arresto del collega accusato di omicidio preterintenzionale.