L’aumento del reddito delle famiglie italiane è diventato una priorità per il Governo, che ha preso diverse misure per raggiungere questo obiettivo. Tra questi, i bonus già attivi come il Bonus sociale e il Bonus asilo nido rafforzato, insieme a cambiamenti significativi nel sistema fiscale. Le modifiche previste includono sia la revisione delle aliquote contributive che dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF). La Banca d’Italia ha stimato che tre famiglie su quattro vedranno un aumento medio di reddito di circa 600 euro all’anno, grazie a risorse pari a 34,7 miliardi di euro destinate per il 2024, come parte della prossima Legge di Bilancio.
Nonostante queste misure, resta da vedere se saranno sufficienti per contrastare la povertà e sostenere l’economia italiana.
Il cosiddetto “bonus” da 600 euro non è un bonus a sé stante, ma piuttosto un’esenzione contributiva che porterà ad un aumento del reddito per il 75% delle famiglie italiane. Le modifiche all’IRPEF e alle aliquote contribuiranno ad aumentare le entrate per il restante 25% delle famiglie. I maggiori benefici saranno per i nuclei familiari collocati tra il secondo e il sesto decimo della distribuzione del reddito nel paese.
Le risorse verranno impiegate per prorogare il taglio del cuneo fiscale nel 2024 (10 miliardi di euro) e per la riforma delle aliquote IRPEF. Si prevede di accorpare i primi due scaglioni applicando un’aliquota del 23%, portando ad un aumento potenziale fino a mille euro all’anno in busta paga per i lavoratori.
Con queste modifiche, si stima un aumento di 110 euro netti al mese per i dipendenti con redditi medi, mentre anche autonomi e pensionati vedranno cambiamenti positivi.
Le aliquote IRPEF saranno divise in tre fasce: la prima (redditi fino a 28.000 euro) con un’aliquota del 23%, la seconda (28.000 – 50.000 euro) con un’aliquota del 35%, e la terza (oltre i 50.000 euro) con un’aliquota del 43%. L’obiettivo a lungo termine del Governo è di uniformare le aliquote nel tempo.
Inoltre, la detrazione per i titolari di redditi da lavoro dipendente aumenterà a 1.955 euro da 1.880 euro, così come per altri redditi assimilati che rimangono entro i 15.000 euro.