Il sindacato britannico Gmb ha promosso quello che definisce il “più grande sciopero nella storia di Amazon”, coinvolgendo lavoratori in oltre 30 Paesi proprio in concomitanza con il Black Friday. Le richieste sindacali si concentrano infatti su salari più equi e condizioni di lavoro meno stressanti per i dipendenti.

Le Rivendicazioni dei Sindacati
I sindacati pongono l’accento su condizioni di lavoro più umane e retribuzioni adeguate. Rivendicano un miglioramento delle condizioni, poiché molti dipendenti lamentano elevati livelli di stress dovuti a ritmi di lavoro serrati e a una pressione eccessiva.

La Posizione di Amazon
Dall’altro lato, la società respinge le accuse e sostiene di aver creato “milioni di buoni posti di lavoro”, offrendo retribuzioni competitive e benefici ai propri dipendenti. Amazon enfatizza il suo impegno verso la creazione di posti di lavoro e sostiene che la maggioranza dei suoi dipendenti abbia continuato a lavorare durante lo sciopero.

Situazione in Italia: Hub di Castel San Giovanni
In Italia, l’attenzione della protesta si è concentrata sull’hub di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza. Secondo i sindacati, il 60% dei lavoratori ha aderito allo sciopero, mentre Amazon afferma che l’86% dei dipendenti è stato regolarmente al lavoro.

La Discrepanza di Dati e la Visione Contrapposta
La divergenza nei dati di partecipazione allo sciopero mette in evidenza la percezione contrastante tra i sindacati e l’azienda riguardo al supporto da parte dei dipendenti. Questo contrasto è emblematico del più ampio dibattito sulla situazione lavorativa all’interno di Amazon e del ruolo che l’azienda svolge nel garantire condizioni eque ai suoi lavoratori.