Nel quadro della manovra economica del 2024, sono state introdotte diverse misure mirate a sostenere le famiglie italiane. Tra queste proposte, spicca il “Bonus Terzo Figlio”, un’iniziativa volta a fornire un sostegno economico a quelle famiglie che hanno tre figli a carico. Si tratta di un bonus sperimentale che prevede la decontribuzione per le mamme con tre figli. In particolare, le lavoratrici con tre bambini, in via sperimentale, vedranno una riduzione totale dei contributi previdenziali per un periodo di tre anni.
Questa misura, inserita inizialmente nella bozza della normativa, è stata attentamente strutturata per evitare un eccessivo onere sul bilancio pubblico negli anni a venire. L’intento è di alleggerire il carico fiscale per le mamme che hanno tre figli di età inferiore ai 18 anni, trasferendo completamente i contributi INPS a carico del datore di lavoro. Questo permetterà un aumento del reddito netto per un periodo di 36 mesi.
Si stima che circa 175.500 mamme con tre figli potrebbero beneficiare di questa decontribuzione. Tuttavia, potrebbe esserci un limite di reddito introdotto come ulteriore criterio. Anche le mamme con due figli potrebbero godere di una riduzione dei contributi, ma per un solo anno.
Oltre a questo incentivo, diverse altre misure di sostegno alle famiglie sono previste, tra cui un supporto per il pagamento dell’asilo nido. Questo sostegno sarà erogato a ogni figlio a partire dal secondo grado, con una distanza di nascita dal primo figlio stabilita attorno ai 6 anni.
Secondo le prime informazioni trapelate, sembra che vi sarà un secondo tetto reddituale per ricevere il bonus, riservato a famiglie con un ISEE non superiore a 40.000 euro. Il valore del bonus ammonterà a 3.600 euro annui, suddivisi in rate mensili di 360 euro per 10 mesi al fine di coprire l’intero anno scolastico.
Le prime stime suggeriscono che questa cifra sarà in grado di coprire i costi relativi all’asilo nido. Attualmente, il bonus asilo nido è di 2.500 euro per le famiglie con un ISEE compreso tra 25.000 e 40.000 euro, salendo a 3.000 euro per ISEE inferiori a 25.000 euro.