A Milano, i carabinieri del Gruppo Tutela del Lavoro hanno smascherato una rete di riciclaggio del reddito di cittadinanza che coinvolge principalmente cittadini extracomunitari di origine somala. Questa organizzazione illecita è riuscita a monetizzare illegalmente il reddito di cittadinanza, nascondendo l’origine illecita dei fondi attraverso pagamenti tramite bancomat e di utenze intestate agli esercenti. L’importo di denaro riciclato ammonta a circa 413.000 euro, mentre l’indebita percezione dei benefici da parte degli indagati è quantificata in 2.374.000 euro.

Il Modus Operandi: Secondo quanto ricostruito dalle autorità, tre esercenti commerciali avrebbero consentito a cittadini di origine somala, privi dei requisiti necessari, di monetizzare illegalmente il reddito di cittadinanza a partire dall’ottobre 2020. Questi cittadini versavano l’intero importo del reddito di cittadinanza tramite versamenti senza causa utilizzando POS o effettuando pagamenti di utenze intestate agli esercenti. Questo artificio permetteva loro di nascondere la provenienza illecita dei fondi.

Centinaia di Persone Coinvolte: La rete di riciclaggio coinvolge ben 633 persone che, nel corso delle indagini, hanno effettuato acquisti con il reddito di cittadinanza presso i tre esercizi commerciali coinvolti. Di queste, 597 sono state individuate come indebiti percettori e sono state deferite presso 14 Procure della Repubblica in diverse città italiane, tra cui Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma e molte altre. Le accuse comprendono il reato di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio.

Caratteristiche degli Indagati: La stragrande maggioranza degli indagati è di nazionalità somala, costituendo circa il 90% del totale. Questa rete di riciclaggio del reddito di cittadinanza ha sollevato preoccupazioni riguardo all’abuso del sistema di assistenza sociale e all’importanza di garantire che i benefici siano destinati a coloro che ne hanno effettivamente bisogno e che soddisfano i requisiti stabiliti dalla legge.