Un’importante svolta è in arrivo nel sistema di calcolo delle pensioni gestito dall’INPS, poiché saranno introdotti nuovi criteri basati sull’aspettativa di vita per eliminare disuguaglianze nell’emissione degli assegni pensionistici. Questa novità rappresenta un passo significativo verso un sistema pensionistico più equo e giusto. Il sistema attuale di calcolo delle pensioni utilizza un coefficiente di trasformazione uniforme che non tiene conto delle differenze nelle aspettative di vita tra le diverse categorie di pensionati. Questo ha generato disuguaglianze significative nell’importo delle pensioni, ignorando le peculiarità del lavoro svolto dai contribuenti e la loro aspettativa di vita.
L’attuale coefficiente di trasformazione è stato oggetto di critiche perché non ha considerato le differenze nelle aspettative di vita tra diverse categorie di pensionati. L’INPS, sebbene lo riveda ogni biennio, lo ha mantenuto praticamente invariato per tutti i pensionati. Tuttavia, un rapporto dell’INPS ha rivelato che esistono differenze significative nella durata della vita tra i contribuenti in base alla loro collocazione geografica e ai loro redditi.
La situazione attuale ha favorito coloro che hanno aspettative di vita più lunghe, consentendo loro di ricevere assegni pensionistici più consistenti rispetto a coloro che hanno una prospettiva di vita più breve. Anche se il coefficiente di trasformazione è stato leggermente modificato per il periodo 2023 e 2024 a causa delle aspettative di vita ridotte dovute alla pandemia, è stato applicato uniformemente senza tenere conto di alcune distinzioni.
In futuro, i principali fattori che influenzeranno l’applicazione del coefficiente di trasformazione saranno la collocazione geografica e il reddito del pensionato. Questo nuovo approccio consentirà di garantire una distribuzione più equa delle pensioni, evitando disparità di trattamento tra i pensionati. Si tratta di una mossa importante che mira a creare un sistema pensionistico più equo e adattato alle specifiche esigenze dei pensionati, considerando le differenze regionali e finanziarie.