Le forze dell’ordine hanno compiuto un passo significativo nella lotta contro il crimine organizzato, poiché i Carabinieri della stazione di Sant’Antonio Abate, in collaborazione con il Gruppo Eliportato Cacciatori Puglia, hanno effettuato un arresto in flagranza che ha portato alla scoperta di un arsenale clandestino. Un uomo di 60 anni è fermato e arrestato perché deteneva illegalmente un fucile calibro 36, che si è rivelato essere oggetto di furto, insieme a una notevole quantità di munizioni di vario calibro.
L’arresto ha avuto luogo in un contesto rurale nei pressi di Sant’Antonio Abate, dove il 60enne teneva nascosta l’arma da fuoco. Il fucile era accuratamente occultato in un telo, all’interno di un piccolo capanno situato su un terreno a lui appartenente. Questo nascondiglio, apparentemente ben studiato, ha sollevato sospetti riguardo alla potenziale appartenenza dell’uomo a un clan camorristico.
Non solo l’arma era rubata in precedenza, ma a sorpresa delle forze dell’ordine, sono scoperte anche 157 cartucce di diversi calibri, rinchiuse all’interno di un frigo portatile nello stesso luogo. Questo dettaglio potrebbe suggerire l’intenzione di prepararsi per situazioni potenzialmente pericolose e un coinvolgimento più ampio in attività criminali.
Le autorità hanno immediatamente proceduto all’arresto del sospetto, considerandolo non solo in possesso illegale di un’arma da fuoco rubata, ma anche potenzialmente coinvolto con un clan camorristico locale. L’operazione congiunta tra i Carabinieri di Sant’Antonio Abate e il Gruppo Eliportato Cacciatori Puglia dimostra l’importanza della collaborazione tra diverse unità di forze dell’ordine per affrontare il crimine organizzato e garantire la sicurezza della comunità.