Una testa di maiale contenente un proiettile è rinvenuta appesa con un gancio ad un tubo di una tettoia presso l’agricampeggio chiamato ‘Agricamp Masserie Parlapiano’ a Castelvenere. Il complesso, gestito da una donna, comprende sette bungalow e una sala ristorazione. È stato il marito, un ex dipendente comunale, a fare la macabra scoperta e a dare l’allarme giovedì scorso. Gli agenti del Commissariato di Telese sono intervenuti sul posto per eseguire i rilievi e avviare le indagini, ascoltando anche la titolare della struttura, assistita dall’avvocato Massimo Scetta.

Si tratta di un gesto intimidatorio, ma le motivazioni dietro di esso rimangono da chiarire. Nel periodo tra il 2015 e il 2016, l’agricampeggio era diventato un centro per immigrati, ma l’attività era stata successivamente interrotta. Inoltre, l’agricampeggio era stato coinvolto in un processo per irregolarità edilizie che è ancora in attesa del secondo grado di giudizio. Circolavano anche voci infondate riguardo a un presunto sequestro dell’area, mai avvenuto, e a un ordine di demolizione da parte del Comune. Secondo gli interessati, queste voci potrebbero spiegare lo stop alle trattative per ospitare nuovamente un centro per immigrati.

Le indagini in corso cercheranno di determinare la natura e le intenzioni dietro questo gesto intimidatorio. È fondamentale che la polizia identifichi i responsabili e li conduca di fronte alla giustizia. Atti come questo minano la tranquillità e la sicurezza di una comunità e non devono essere tollerati. Le autorità si impegneranno a garantire la protezione delle persone coinvolte e a fare luce sulla situazione.