Con l’approvazione della legge di abolizione del Reddito di cittadinanza, la misura di sostegno introdotta nel 2019 dai Cinque Stelle giungerà al termine alla fine di luglio. Sebbene una minoranza di percettori potrà continuare a riceverlo fino alla fine dell’anno, la maggior parte delle famiglie dovrà dire addio a questa forma di assistenza economica. Tuttavia, ci sono altre opzioni di sostegno disponibili, tra cui l’assegno di inclusione e vari bonus per le famiglie in condizioni di bisogno.
Dal 2024, i nuclei familiari che soddisfano determinati requisiti potranno beneficiare dell’assegno di inclusione. Questo nuovo sussidio, ideato dal Governo Meloni, sarà rivolto esclusivamente alle famiglie con minori, disabili o persone sopra i 60 anni. Avrà la stessa somma e la stessa durata del Reddito di cittadinanza, ovvero 500 euro più ulteriori 280 euro per coprire l’affitto. L’assegno verrà erogato per 18 mesi, con la possibilità di rinnovarlo per altri 12 mesi dopo una pausa di un mese.
A partire da agosto, gran parte delle famiglie che ricevono attualmente il Reddito di cittadinanza perderanno il sussidio. Le famiglie senza minori, disabili o persone sopra i 60 anni, insieme ai giovani tra i 18 e i 29 anni che non hanno completato il ciclo della scuola dell’obbligo, non avranno più diritto a questa forma di assistenza economica.
Nonostante la fine del Reddito di cittadinanza, l’Inps ha sottolineato che ci sono diversi altri sussidi e bonus disponibili per le famiglie che si trovano in situazioni di bisogno. Alcune di queste opzioni includono:
Assegno unico per i figli.
Carta risparmio spesa di 382,50 euro per famiglie composte da almeno tre persone con Isee fino a 15.000 euro. Questa carta può essere utilizzata solo nei negozi convenzionati per l’acquisto di generi alimentari.
Bonus spesa comunale del valore di 600 euro.
Bonus asilo nido, rivolto alle famiglie con bambini fino ai 3 anni per il pagamento delle rette dell’asilo nido, sia pubblico che privato. Può essere utilizzato anche per l’assistenza domiciliare per bambini affetti da gravi patologie che non possono frequentare l’asilo.
Inoltre, le famiglie composte da persone occupabili, cioè in grado di lavorare, possono richiedere il Supporto lavoro e formazione, un aiuto di 350 euro a persona per il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro.