Con la Legge di Bilancio 2023, è stato deciso di potenziare il taglio del cuneo fiscale, già previsto negli ultimi mesi del 2022, per i redditi più bassi. Questa scelta avrà un effetto positivo sulle buste paga dei lavoratori, con un incremento effettivo per chi guadagna fino a 1.923 euro mensili e ha diritto ad una riduzione di tre punti dell’aliquota contributiva. Il beneficio lordo rispetto alla normativa precedente sale per questo livello di reddito a 58 euro.

Per chi ha una retribuzione superiore, fino alla soglia dei 2.692 euro, risulta invece confermato lo sgravio di due punti già in vigore lo scorso anno, che arriva ad un massimo di 54 euro sempre in termini lordi.

Tutti i dipendenti pubblici e privati sono inclusi, con l’eccezione dei lavoratori domestici che hanno una normativa specifica e aliquote contributive più basse. Il taglio riguarda la quota di contribuzione a carico del lavoratore, fissata per la componente previdenziale al 9,19 per cento: scenderà quindi al 6,19 per cento fino alla soglia dei 1.923 euro mensili e al 7,19 per chi non supera i 2.692.

È importante sottolineare che tutto ciò non avrà impatto sulle pensioni future degli interessati: la legge prevede esplicitamente che siano calcolate come se il versamento fosse pieno. In questo modo, si garantisce la tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori.

Il costo di questo intervento è impegnativo per il bilancio pubblico e si avvicina ai 5 miliardi di euro, ma ciò dimostra l’importanza che il governo attribuisce al miglioramento della situazione economica e al sostegno ai redditi più bassi.