L’Inps ha finalmente ufficializzato l’aumento delle pensioni minime, come previsto dalla legge di Bilancio. La circolare n. 35 del 3 aprile 2023 fornisce le istruzioni di calcolo e di pagamento sull’aumento delle pensioni pari o inferiori al trattamento minimo, riconosciuto dal 1° gennaio 2023 e fino a dicembre 2024.
L’aumento riguarda tutti i pensionati che hanno un importo inferiore al trattamento minimo e coloro che hanno compiuto i 75 anni di età. Tuttavia, l’incremento massimo è di 600 euro e sarà riconosciuto solo per gli over 75. Il governo ha in progetto di aumentare le pensioni minime fino a 1.000 euro, ma per ora l’incremento si ferma a 600 euro.
Il calcolo delle spettanze si basa sull’importo della pensione lorda complessiva per ciascuna mensilità, compresa la tredicesima, escludendo le prestazioni non imponibili, le prestazioni di carattere assistenziale, le prestazioni a carattere facoltativo e le prestazioni di accompagnamento a pensione. L’incremento è attribuito sia alle pensioni integrate al trattamento minimo, sia a quelle non integrate il cui calcolo risulti pari o inferiore al minimo Inps.
Le somme transitorie non rilevano ai fini della rivalutazione 2023 e 2024 e il trattamento complessivo sarà valutato al netto dell’incremento transitorio. Le somme sono fiscalmente imponibili e soggette a tassazione.
Per trattamenti complessivi superiori all’importo mensile della pensione minima e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento, l’aumento è attribuito fino a concorrenza del limite maggiorato. Alle pensioni in convenzione internazionale, l’aumento scatta sull’importo lordo del pro rata italiano. Per le pensioni ai superstiti cointestate, il diritto è valutato sulla base del trattamento spettante ai contitolari e ripartito in proporzione alla percentuale spettante.
L’importo spettante a titolo di incremento sarà corrisposto con la stessa cadenza di pagamento della pensione (mensile, semestrale o annuale) e sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con apposita voce. Con il primo pagamento verranno corrisposti anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva.





